TECNOLOGIA, TRIBALISMO E FORME DI NOMADISMO METROPOLITANO: un'analisi sociologica dei rave illegali - by Xsephone.

 

Un ringraziamento a Xsephone per aver reso disponibile la sua tesi, scritto nell'anno 2000-2001 quando la rave culture presentava diversi tratti che, aggiungo io, oggi sono purtroppo scomparsi o fortemente ridimensionati.

Ciò che segue è molto interessante soprattutto per un'analisi del rave da parte di frequentatori, un raro esempio dove l'analisi sociologica non proviene da ambienti vivisezionanti per una sottocultura giovanile. Uno studio difficile da compiersi partendo dai laboratori e aule di ricerca universitaria, peggio ancora quando condotti con il patrocinio delle istituzioni che sono le medesime che detengono il potere repressivo nei confronti di realtà impossibili da conciliare con la fredda e razionale ragione di Stato.

La cultura rave credo debba essere raccontata non per un bisogno di accettazione, impossibile da raggiungere pubblicamente a causa della sua "inconciliabilità" con la società che la circonda, contemporaneamente minacciandola con l'arma repressiva e sanzionatoria, unica risposta che la burocrazia conosca per rispondere al suo bisogno pervasivo di occupare la vita del cittadino. Il rave può essere raccontato e compreso nel ristretto ambiente della sua manifestazione, negli ambiti controculturali oppure per quelle frange più aperte della ricerca sociologica e dei Popular Music Studies.

Ottenere un'esposizione chiara e definitiva del rave è del resto impossibile, esso non è un evento con contenuti e comportamenti definiti e determinati, piuttosto un contenitore temporaneo con una propria specifica forma (e dimensione ottimale), il contenuto è dato dalla somma dei partecipanti, chiaro quindi che il rave di oggi e quello delle prime sue manifestazioni sia diverso, perché diverse sono le generazioni che si succedono nel costuirne il "corpo" mutante.

Il testo e le immagini sono soggetti alle condizioni stabilite dalla licenza Creatrive Commons e appartiene a Xsephone. Grazie anche a Nukesatori per la pubblicazione nel catalogo label.

 

INDICE

 

INTRODUZIONE

 

CAPITOLO PRIMO: TEMPO

1.1 LA MUSICA

•  In principio era il verbo

1.2 LA TECHNO

1.3 LA TECHNE (La nuova visione)

1.4 EREDITÀ E CONTAMINAZIONI MUSICALI E CULTURALI

•  Dalla House alla Techno (dalla casa al warehouse). Chicago

•  Posizionamento musicale e attitudine politica: convergenze e divergenze techno/rap

•  Detroit

•  Gran Bretagna

1.5 IL SUPERAMENTO DEI CONCETTI DI TEMPO, CONFINE e FRONTIERA: La stasi atemporale, l'esplicarsi del "qui ed ora", la ripetizione 40

 

CAPITOLO SECONDO: NOMADISMO E TRIBALISMO NELLE COMUNITA' TECHNO

2.1 LA COLLISIONE TRA IL NOMADISMO HYPPIE E LE MODERNE COMUNITÀ TECHNO

2.2 IL CRIMINAL JUSTICE ACT

2.3 LE TRIBES: dai travellers ai ravers, il neo-tribalismo

2.4 IL MITO DEI TRAVELLERS, identità nomadi

2.5 IL TEMPO DELLE TRIBÙ: una socialità errante, i nuovi nomadi

 

CAPITOLO TERZO: LA TECHNO IN ITALIA

3.1 EDONISMO E MILITANZA

3.2 TAZ E METROPOLI: Milano

3.3 MUTOID WASTE COMPANY

3.4 ILLEGAL E UNDERGROUND

 

CAPITOLO QUARTO: SPAZIO

4.1 LA TAZ REALIZZATA

•  Rave, autoproduzioni e tecnologie

4.2 L'AUTOGESTIONE DELLO SPAZIO ; il mutamento dei significati originari delle zone temporaneamente liberate

4.3 RAVE COME SPAZIO LUDICO DI TRANSITO E LUOGO DELL'ATTRAVERSAMENTO

4.4 IL RAVE COME ETEROTOPIA

4.5 LA FESTA: ROTTURA CONSUMO E COMUNIONE . Tre tempi per comprendere la socialità nei raves

4.6 FESTA O RITO?

4.7 ATTRAVERSARE LO SPECCHIO PER COMPRENDERE LA VITA

 

CONCLUSIONI

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Drexkode.net ver.2.3 2004-2007 - Art by Gilly *Sephira* Majo