SAPERI PROIBITI - conferenze workshop ed eventi multimediali sugli stati di coscienza @ CS Barattolo (Pavia), 08.09.07
Text by Gilly_Sephira - Pics by Drex
Sicuramente un evento insolito, non tanto per la tematica, ma quanto per la serietà e la varietà con cui è stato trattato ed organizzato. Non è facile imbattersi in conferenze in cui le opinioni non siano a senso unico e soprattutto che rivelano aspetti veri delle cose e non ciò che si immagina.
Si calca il suolo del centro sociale autogestito Barattolo di Pavia; la poca affluenza alle conferenze pomeridiane a cura dell'associazione Mean (mutamenti etno-antropologici) non è certo da marcare come una nota negativa e resta sempre valido il concetto dei pochi che valgono e che sanno creare. Quello che si è venuto a plasmare era una sorta di sfera magnetica nella quale il visitatore o magari quello che arrivava a seduta già cominciata, entrava e non usciva più, come se si entrasse in una realtà separata, in una stanza chiusa creata da attenzione, concentrazione e diversi tipi di emozione. Si distruggono pertanto imbarazzo, vergogna e si assaggia invece un ambiente che accoglie, tra persone anche mai viste che ci sembra già di conoscere e che mandano e ricevono diversi tipi di impulsi.
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Il primo relatore, Roberto Pagliara ( Dall'oppio dei poeti alla beat generation ) espone il suo pensiero riguardo al rave, prendendo in considerazione l'aspetto di nuova forma di religiosità e quello della forma che viene data dai media, la forma che ha "da fuori". Di questo secondo punto sono stati sottolineati il panico morale, che agisce come la mente di gruppo; lo schema interpretativo limitato solamente ad alcuni aspetti negativi, la fusione di abitudini tecnologiche del mondo comune con la realtà della festa, il distacco dalla tradizione e il crollo delle istituzioni sulle forme di socializzazione.
Per quanto riguarda la religiosità, vediamo che esistono aspetti comuni ai riti come può essere il dj cerimoniere, il trinomio musica-droga-alterazione della percezione, la comunione collettiva etc.
Questo discorso si lega a gran parte di quello successivo tenuto da Antonio Napoli ( Psichedelia, Gnosi e Potere ). Direzione verso ciò che è assoluto e che sempre si ripresenta sotto diverse forme dipendentemente dall'epoca, dal tipo di società. È naturale per l'umano e per l'animale essere propensi a ritornare e a completarsi in questo assoluto, nella notte primordiale, il Mistero dei Misteri, il Matto (0) - ognuno lo può definire a suo modo - dal quale si cristallizza l'uno, che straripa nella dualità, principio maschile e femminile, riferimenti all'Albero della Vita. un percorso che non necessariamente si effettua tramite l'uso di sostanze che alterano la percezione.
E' forte la presenza del concetto "mente di gruppo" e della relativa potenza e influenza sulle persone e quello della polarità luce/ombra che caratterizza ogni cosa.
Altro punto importante è il confronto fra epoca matriarcale e patriarcale e soprattutto di come la figura femminile sia stata condannata dalla seconda, successiva a quella matriarcale. Un esempio che faccio personalmente potrebbe essere la figura di Lilith, che ritorna in ogni cultura, da demone dopo la forte delusione da parte di Adamo e la sua fuga nel Mar Rosso, a Dea della Luna/Luna Nera, a maga, a Strega e fino ai giorni nostri come immagine del recupero femminile, emancipazione della donna, risveglio della coscienza femminile verso l'unità androgina.
Viene messo in tavola anche il corpo/mezzo, non solo quello di carne, che porta i tratti della nostra storia, i chakra (rif. Alla Kundalini).
Luca Isabella , il terzo protagonista, tratta invece l'aspetto ombroso della scelta di assumere la sostanza ( La chimica della dipendenza ). E' giusto che ogni cosa venga considerata da tutti i punti di vista, poiché E' tutti i punti di vista (questione approvata anche alla chiusura del pomeriggio all'unanimità).
La libertà di scegliere di cadere nella dipendenza, dipende anche dalla conoscenza che permette di prendersi le proprie responsabilità in merito, dipende dalla volontà potente che non cede alla comodità di una percezione modificata in modo forzato con tutti gli sconvolgimenti fisici che provoca e che sono stati ampiamente descritti in questa ultima sessione.
Si parla pertanto dei vari neurotrasmettitori coinvolti nelle azioni delle sostanze, come la dopamina, la serotonina, ma anche del concetto di bisogno e della sua manifestazione a livello psicologico e fisico (discorso che sfocia anche in una visione generale e non riguarda quindi solo la sostanza, andando a fare luce su quello che è il bisogno fittizio/consumistico confrontato con il bisogno vero), della rabbia e del panico che derivano dall'impossibilità di soddisfare il bisogno che sono forze piuttosto difficili da controllare.
In sintesi, una valanga di cose da incanalare bene, concetti su cui riflettere, simboli, forme, uno/molti. Un vortice importante.
La sera si prende posto all'interno dell'edificio per vedere due filmati organizzati da diversi gruppi di ragazzi.
Il primo Siamo fatti così , ad opera di Polivisioni di Bologna, è composto prevalentemente da interviste, condotte da "Freak" Antoni, a persone di diversa età, nazionalità e anche stato di coscienza. Il tema cardine è senza dubbio il proibizionismo, che risulta essere più un modo per incentivare le persone a fare uso della cosa che viene preclusa. Si notano anche immancabili episodi di ignoranza "convinta", che dimostrano quanto media e discorsi pseudo politici condizionino la mente delle persone, ma questo si sa non succede solamente per la questione sostanze. Alcune parti/conversazioni sono tinte da un tono ironico, perché ad un certo punto conviene proprio farci una risata sopra, forse per non piangere, forse per prendersi una pausa da una lotta per la verità che richiede davvero un sacco di forze.
Il secondo filmato, realizzato da Andrea Zambelli , si sposa a pennello con il titolo dell'evento, Saperi Proibiti, proprio perché il carattere è molto più rischioso, non solo un semplice documentario. Mercancia va davvero oltre a tutto quel velo di lusso, cocktail party, politica devastata che viene in mente quando si parla di cocaina. Ci troviamo in Colombia, quello che si potrebbe definire paradiso per gli amanti di questa sostanza, ma non certo per chi la produce. Rischi, invasioni di gruppi paramilitari, luoghi e condizioni lavorative dannose (pensiamo ad esempio a tutte le inalazioni) e soprattutto povertà, perché è ovvio che chi produce per primo non ha alcun beneficio.
Nel frattempo il buio è calato completamente, nel giardino retrostante che fa pensare al Barattolo come ad un ex asilo, l'unica fonte di luce è la Morte Nera , uno dei pargoli di Tonylight classificabile come una palla da discoteca anni '70 che funziona al contrario, poiché la luce veniva sparata fuori dall'interno della sfera tramite il movimento di specchi interni e i numerosi buchi sulla superficie.
Il movimento lento e circolare delle luci su prato e alberi è in perfetta sintonia con le creazioni ambientali di Maikko e SN , che non sono i soli nomi "otolabiani" della serata. All'interno infatti i dj set sono affidati a Bacillu (collaboratore esterno del collettivo), Mud e Menthos più techno il primo e più tech-house/electro il secondo e Tonylight che inserisce anche il suo little sound dj in un contesto teKno 180 bpm.
Sarà banale, ma un po' di sani complimenti questa volta sono doverosi e riprendo ciò che dicevo all'inizio su quanto sia importante trattare con serietà determinati tipi di argomenti, il rispetto delle opinioni, la condivisione di esperienze.
Complimenti indirizzati in primis agli organizzatori, al Barattolo, ai relatori, ai creatori di forme musicali, ma anche a tutte le persone che hanno preso parte all'evento e che hanno creato qualcosa che raramente si riesce a vivere di questi tempi.
CSA Barattolo
POLIVISIONI - Se funziona "Siamo fatti così" è in dvx su NEW GLOBAL VISION
Documento di presentazione Pag.1 - pag.2
Articolo sulla rivista ALTROVE della Società Italiana per lo Studio degli Stati di Coscienza, da DK.Net.
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