ALTROVE (RIVISTA LIBRO)

Comitato Scientifico Di Redazione: Claudio Barbieri, Gilberto Camilla, Maria Teresa Dolphin, Fulvio Gosso, Marco Margnelli [2005 R.I.P.]
Direttore Scientifico: Gilberto Camilla Coordinamento
Editoriale Ed Impaginazione: Claudio Barbieri

Reviewd by Gilly Sephira

Altrove è una rivista giunta a 12 numeri, pubblicata per conto della SISSC , la Società Italiana per lo Studio degli Stati di Coscienza fondata nel 1990; le materie trattate rispecchiano pertanto il percorso di attività della società e spaziano nei campi più diversi tra loro. Troviamo collaborazioni provenienti da settori quali psicanalisi, neurofisiologia, psicologia, filosofia orientale ed occidentale, chimica, numerose arti, psichedelia, sciamanesimo, beat generation, storia classica, mitologia.

Gli articoli, le interviste a persone operanti in diversi settori di conoscenza, le esperienze personali, i racconti. vertono prettamente sull'uso di sostanze psichedeliche ed enteogene, tra gli altri funghi [Amanita muscaria, psylocibe semilanceata], cactus mescalinici, diversi tipi di piante [come l'ayahuasca per citarne una tra le principali, tabacco, iboga, salvia divinorum, solanacee, virola, cannabis.] sostanze sintetiche [LSD, amfetamine, empatogeni.], in tutte le situazioni in cui sono stati impiegati nelle diverse culture.

C'è da dire però che una buona parte del materiale descrive anche l'esplorazione di diversi stati di coscienza non solo attraverso le sostanze esterne, ma anche tramite altre attività come la danza, la musica [con i vari canti e gli strumenti, tra gli altri ricorrente è il tamburo] , il rapporto con il cibo [sia in eccesso prima di dormire per stimolare l'attività onirica, sia in digiuno nella santa anoressia o nelle diete di purificazione dell'iniziazione sciamanica/ascetica], la situazione del carcere, le elettrostimolazioni, il sogno [sogno lucido, yoga del sogno] l'isolamento sensoriale, la respirazione olotropica di Grof, i riti di possessione/elemento della teatralità. etc

E' da sottolineare il fatto che gli scritti di questa rivista non sono sottoposti a copyright [come da dicitura nelle prime pagine].

Altrove è edita da Nautilus e ne rispecchia l'ideologia, pertanto il lavoro svolto negli anni dallo staff non è da considerarsi come mera attività a scopo di lucro, poichè questo aspetto, così in voga negli scopi degli occidentali, viene soppiantato dalla passione e dalla voglia di informare le persone su argomenti che sono tra i meno conosciuti e quindi più fraintesi della nostra società.

L'uscita periodica più o meno annuale è stata una buona strategia.
Non è facile creare un periodico che tratti tematiche così specifiche e spesso difficili da rendere a parole; non è nemmeno facile reperire tutte queste informazioni su base mansile, o settimanale; l'uscita annuale ha dunque garantito, oltre che alla voluminosità di ogni prodotto, una cura e un approfondimento degli articoli che un lasso di tempo inferiore non avrebbe potuto permettere.

Il titolo inoltre, è semplice e diretto al pubblico e rimanda immediatamente a quell' Altrove, che l'essere umano ha sempre cercato di raggiungere, con ogni mezzo che aveva a disposizione. È attorniato anche da un alone quasi mistico, che inevitabilmente attrae il lettore, poichè mette in moto qualcosa di indefinibile, come del resto anche le variopinte e psichedeliche copertine.

Ciò che segue è un insieme di considerazioni personali ed esposizione dei concetti che - a mio parere - caratterizzano l'opera nella sua interezza, il Cuore di Altrove; sarebbe stato vuoto e riduttivo limitarsi a fare un elenco riassuntivo di ogni articolo o materia senza andare più in profondità.

In ogni luogo dove l'uomo ha fatto la sua comparsa, ci sono stati la ricerca e l'uso di sostanze psicoattive per raggiungere l'ignoto [conoscibile e non irraggiungibile] e accedere a più alti stati di coscienza; l'intossicazione era dunque una cosa normale, perché è normale per un essere umano intraprendere il percorso verso la completezza. E' probabile quindi che lo sviluppo di coscienza che ha avuto l'uomo rispetto ad altri animali sia dovuto anche all'uso di queste sostanze, che permettevano di accedere alla consapevolezza superiore.

Nelle culture antiche e preistoriche si trova un atteggiamento Autentico nei confronti della Natura, che viene rispettata ogni qualvolta ad esempio viene colta la pianta che, ragionevolmente, non è la divinità, ma soltanto un canale di questa [come il simbolo non è Assoluto ma è un mezzo].

La concezione del Sacro è qualcosa che si vive in continuazione, in ogni azione e in ogni respiro, c'è attività di colore rosso, c'è consapevolezza dell'Armonia delle cose e del ruolo che tutte le creature hanno, senza pretendere nulla, senza sprofondare in atteggiamenti distruttivi non solo verso l'esterno ma anche verso l'interno. Non esiste spreco, la caccia era vista ad esempio come una trasgressione dell'Ordine Cosmico e interi riti venivano compiuti per chiedere scusa e far sì che la bestia non si vendicasse.

Il Sacro si presenta anche tramite la dieta, i periodi di apprendistato che intraprende la figura dello sciamano [chiamato in diversi modi a seconda della cultura a cui si fa riferimento]. Bisogna preparare il corpo, la mente e lo spirito all'esperienza con sé stessi; bisogna avere coraggio nel voler vedere ciò che realmente abbiamo dentro ed essere pronti ad venire travolti da questa onda di Verità che abbiamo sempre relegato nella valigia; abbiamo tutti qualcosa che non vorremmo mai vedere nello Specchio, sovrastati da paura e vergogna.

La ricerca di diversi stati di coscienza è dovuta anche al fatto che in queste culture c'è l'elemento visionario e quindi il contatto diretto con la divinità; ognuno viene iniziato e diventa il "colui che ha visto" della tradizione eleusina. Dall'approccio diretto con lo stato di coscienza e la divinità emerge l'importanza della parte individuale, in cui ognuno vede le proprie forme-pensiero e compirà le proprie esperienze senza condizionamenti [il Segreto è obbligatorio al fine di impedirne l'insorgere e l'incremento].

Non esiste abuso al di fuori di ciò che è il rito, ovvero uno stacco netto fra adolescenza ed età adulta, che anche in Occidente sarebbe necessario per togliere molte turbe comuni.

Si ha l'attitudine ad andare alla radice delle cose, un'altra differenza che si vede soprattutto nel campo della medicina. C'è diversità nell'essere convinti che l'umano sia fatto a scomparti diversi isolati tra loro [medicina occidentale] e che l'umano sia un essere unito in tutte le sue forme/mondi e che quindi ciò che si manifesta è il risultato, Manifesto appunto, di ciò che è avvenuto in altre sfere [medicina sciamanica].

Da questo punto si individua un discorso di completezza/incompletezza.

Di sicuro uno sciamano ha molta più consapevolezza di come funzionano le cose rispetto al medico riduzionista occidentale in merito alla Natura Umana, sta di fatto però che entrambe le medicine sono necessarie per raggiungere un'azione completa. Questo aspetto non è riferito solo alla medicina, ma a tutti gli aspetti dell'uomo "moderno" confrontato con quello primitivo più orientato verso l'Autentico.

Come è vera la materia, sono vere anche sfere diverse e non è detto che ciò che crediamo vero in questa attenzione lo sia nelle altre; non è detto che il legno bruci sempre se a contatto con il fuoco.

Cade anche il concetto di credere e rimane quello di Essere.

Non esiste bene e male, non esistono antagonismi, separazioni, perché tutto è necessario ad una Manifestazione in continuo movimento e cambiamento [meravigliosa], le Ruote girano in continuazione, si ritorna all'Unità, unione di Forza e Forma, Attivo e Passivo, dissoluzione dell'Ego e dei Veli che offuscano la visuale dell'ordinaria consapevolezza.

Danza, musica, arte come elementi per tramandare la conoscenza, la parola è quasi esclusa, perché non diretta verso la coscienza e di natura molto più limitata; immergiamoci in una danza di corpo e di colori e quello che consapevolmente verrà intuito nel lampo sarà molto più "vicino" all'Autentico rispetto al tentativo di spiegazione con le parole.

Questa opera è l'espressione di una Verità che è stata costantemente rifiutata, oppure nemmeno presa in considerazione, visto il pericolo che avrebbe esercitato sui vari centri di potere, che fossero religiosi, scientifici o chi per essi. Vediamo che, benché i temi trattati siano decine e decine, il punto in comune è sempre lo stesso, ovvero la ricerca di una Completezza Autentica, che va al di là della divisione, del dogma, della forma etc, una ricerca che dovrebbe essere naturale per l'Essere Umano, ma che non lo è più se ci si basa su restrizioni falsi assolutismi.

La Forma non è qualcosa di assoluto e questo è uno dei principali errori.

Ci si ferma in una sfera che è situata poco più in alto di quella materiale, ma qui regnano le illusioni e il rischio di rimanerne allucinati. Nella società occidentale, ce ne sono state e ce ne sono tante, a partire dalla divulgazione di testi sacri modificati, che vanno totalmente in disaccordo con alcuni reperti in cui si vede nettamente l'importanza di figure negate tra cui anche quelle delle piante e funghi psicoattivi demonizzati.

Il cristianesimo essoterico è stata una delle piaghe che hanno rallentato e fermato la progressione consapevole della comunità occidentale; si crede di essere arrivati alla fine e ciò che è stato portato dalle continue repressioni e demonizzazioni, è presente ancora oggi anche nella classificazione e nell'opinione sulle varie sostanze. Queste rientrano nell'eterno antagonismo bene e male creato dalla dottrina, dove vi viene fatta rientrare a forza ogni cosa con la relativa impersonificazione, letale per la comprensione e la consapevolezza.

Non c'è la Volontà di apertura alla conoscenza, alla totalità, si procede chiusi come molte scienze/religioni che governano la nostra società, che soltanto le sostanze avrebbero potuto sbloccare [perché appellarsi a procedimenti spontanei come la meditazione è piuttosto utopico qui]. Chi persegue la via della profondità e della Verità viene continuamente deriso, frainteso, incompreso, pregiudicato, scoraggiato. ed è difficile anche trovare aiuti visto che sono più i ciarlatani che succhiano soldi che le persone disponibili all'aiuto - aiuto non significa dire a qualcuno ciò che deve fare, questo mai.

E' stato l'abuso vuoto ed egoistico partito negli anni '60 a far si che la situazione prendesse una piega negativa e facesse intervenire le autorità con il loro proibizionismo; questo ha aumentato trasgressione e deculturizzazione e stimolato la nascita del mercato nero, che sputa fuori sintesi fatte con chissà quali sostanze; naturalmente si è portati a credere che la colpa sia della sostanza [sintomo] e non dei miscugli, dei veleni che vengono inseriti e della mancanza di informazione.

La sostanza prodotta come si deve e usata nelle giuste dosi, non causa la morte, sono ben altre le cause di bad trip e sono da ritrovarsi soprattutto in quelli che si chiamano set and setting, che comprendono aspetti psicologici [anche un semplice malumore può compromettere il viaggio], conoscenza, livello di consapevolezza, luoghi dell'esperienza. Questo dimostra quanto sia importante la preparazione/purificazione prima del viaggio - e gli sciamani lo sanno.

E dire che di cose positive sono state registrate nei settori della psicologia/psicanalisi e simili: l'emersione delle radici e non solo dei sintomi delle turbe, il dissolversi della paura del cambiamento - le persone hanno paura dell'ignoto e preferiscono affezionarsi a paranoie e complessi dando poi la colpa ai sintomi. Si trovano casi di disintossicazione grazie all'uso di ibogaina [dall'iboga, pianta psicoattiva usata nel Bwiti africano] oppure di ayahuasca [bevanda del Santo Daime e delle popolazioni dell'America centro-meridionale].

Questi studi seri però non sono stati portati avanti per i motivi di cui sopra.

Si dice anche che in un contesto di abuso incosciente come quello occidentale, la sostanza [prendiamo il tabacco ad esempio, così largamente diffuso] perda completamente le proprie caratteristiche psicoattive, per dei motivi di profanazione, desacralizzazione, per cui la suddetta diventa una droga sociale.

La società occidentale è in continua espansione e causa la perdita di quei valori che il cristianesimo non è riuscito ad estirpare, sono sempre di meno le persone che scelgono di intraprendere la via sciamanica e di proseguire le tradizioni della comunità, perché troppo influenzati dagli ideali materiali moderni. Gli unici prodotti di questa invasione sono i sincretismi religiosi, tra tutti ad esempio il Santo Daime, oppure la presenza di figure cristiane in popoli dell'Amazzonia in seguito all'invasione dei conquistadores.

L'uso delle sostanze è quindi una medaglia e basta poco per girarla e cambiare il modo di viverle/vederle.

Anche davanti alla scelta di utilizzarle si cancellano le differenze tra giusto o sbagliato, ovviamente si parla di scelta consapevole della persona che vuole arrivare alla Verità e non del cieco libero arbitrio.

La sostanza come mezzo paragonabile a qualsiasi altro e se esiste un momento per avere una intuizione luminosa durante il pomeriggio in meditazione, può esistere anche il momento per usare una sostanza.

Non tutto ciò che è primitivo è superficiale, superstizioso, assurdo; questi attributi sono stati generati proprio dalla modernità che non riesce a comprendere l'importanza di un determinato percorso.

Altrove è un tesoro che dovrebbe essere elargito al posto di quei giornali da quattro soldi che si trovano nelle metropolitane, sono questi che diffondono la superficialità. Bisogna imparare a scavare nelle radici delle tradizioni, dei linguaggi, dei simboli, delle cose e soprattutto di noi stessi.

Sito web Altrove

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