Bää Fest @ Ortosonico - Sabato
text by Gilly_Sephira - Pics by Drex
.. dall'introduzione..
La serata di Sabato si apre con un set elettroacustico (ma non solo) caratterizzato da fields recording, da sperimentazioni rumori e urla, da piccoli tratti rhythm'n'noise e dal suono dolce e ovattato di una calimba costruita a mano di una grandezza non indifferente rispetto a quelle "classiche" (sembrava una macchina da scrivere a vedersi da dietro), da definizioni musicali in armonia che in un normale contesto sarebbero antagoniste (troppe definizioni, c'è solo da ascoltare in certi casi). Quello che risulta da tutto l'imballo è un prodotto estremamente piacevole e melodico; il timbro della stessa calimba si presta particolarmente a dare queste sfumature all'esecuzione. Mi riferisco a Fausto Balbo, accompagnato dalla performance di Vito Morano, impegnato ad interpretare i suoni, le parole, ora in una danza frenetica, ora immobile, ora strisciando, contorcendosi, barcollando, sviluppando e rilasciando energia come fosse protagonista di un rituale.
Il seguito sarà un'evoluzione verso suoni sempre più sperimentali e improvvisati.
Si comincia infatti con gli Å.
Taglio iniziale dai tratti contemporanei smorzati dal timbro opaco di un violino elettrico suonato con diversi effetti; chitarra dai suoni di un carillon, sfregata, sperimentata;
si aggiunge una voce ad un certo punto, ora sommessa ora in primo piano, soffocata, note lunghe come nastri infiniti sempre proiettati in avanti;
bassi corposi che colpiscono lo stomaco;
picchi di melodie che muovono la commozione, una pienezza di suoni che conquista;
il gravitare di un'elica; qualcosa che batte in un lontano non definito;
respiro che non si arresta;
distorsione;
l'acido dell'armonica con la vibrazione del rullante;
il punto dove tutto si confonde ordinatamente e da dove poi emergeranno nuovi soggetti;
i molti in un suono.
A seguire i due ospiti stranieri della serata, ovvero William Parker (che subito ironizza sulla questione zanzare) e il suo contrabbasso da lui definito come un Pinocchio che si trasformerà in umano prima o poi.
Ci si può aspettare cose mirabolanti da un artista con un'esperienza duratura e vasta come la sua, l'improvvisazione free jazz/avant jazz che ci viene proposta è devastante, conquista, fa rimanere a bocca aperta incantati dal movimento frenetico delle dita, dei due archi usati insieme. Quello che si percepisce è una realtà dura, un racconto di verità che si trasmettono con suoni e sensazioni.
Si cerca di seguire il percorso della musica, la si rincorre, ma ci si trova invece doppiati e presi in groppa da questo flusso e l'unica via è lasciarsi trasportare. Alti striduli, bassi, pestate, pizzicate, pause lente e intanto la fronte suda perché è il lavoro della musica che eleva, che anima.
Nella seconda parte dell'esibizione ci vengono dati degli assaggi senza l'amplificazione P.A. e la storia cambia completamente. Il suono naturale impeccabile, la conoscenza profonda dello strumento quasi fosse un figlio, il saper tirare fuori il suono in qualsiasi modo fino all'ultimo millimetro di corde…
La carrellata di artisti si chiude per sabato 7 con gli Input/Output, o più semplicemente I/O. La prima cosa che noto è la diversa acustica del posto, di gran lunga migliore rispetto a quella delle serate all'Arci Blob (che mancano molto), quindi è come se ascoltassi il gruppo per la prima volta.
Mr. Parker rimane sul palco accompagnando il gruppo per il primo pezzo, è bello anche vedere la differenza generazionale dei due contrabbassisti e sarà banale, ma davvero una volta che si va oltre le parole è come se si instaurasse un legame profondo, telepatico tra le cose e le persone e la sintonia che si manifesta tra il gruppo e il solista stupisce. L'improvvisazione più bella.
In queste situazioni i problemi tecnici sono bazzecole, non facciamo i pignoli e godiamoci la forza energetica di questi gruppi di sperimentazione improvvisata, con effetti vocali, batteria pestata, chitarra sfruttata allo stremo e il magnifico contrabbasso che si scorge in tutto questo delirio jazzante.
Il dj set proposto a seguito di queste chicche di preziosa musica e talento non ha seguito molto il filo conduttore della serata, pertanto non ci si trattiene a lungo se non per birra e chiacchiere "di rito".
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... continua Domenica