1.3. Lo sviluppo del network DiY punk
Nella sua strutturazione il movimento DIY, coerentemente alla propria linea politica anarchica e quindi "orizzontale", non riconosce nessun leader. Non vi è del resto neanche una particolare storicizzazione del movimento stesso. Nel tentativo di ricostruire il più fedelmente possibile la sua evoluzione si è scelto di analizzare quei gruppi e collettivi le cui produzioni musicali e culturali hanno avuto un grosso impatto, e riconoscimento, per lo sviluppo della cultura DIY.
1.3.1. Discharge
In Inghilterra grazie all'attività della Crass Records ebbero la possibilità di esprimersi altri gruppi importanti per l'ideologia anarco-punk che assieme al gruppo "madre" formarono l'asse Crass - Conflict - Poison Girls (gruppo molto attento alle tematiche legate al gender ) - Flux of Pink Indians e via dicendo. A questi gruppi vanno aggiunti i Discharge che estremizzarono notevolmente sia l'approccio lirico che musicale: " i Discharge capirono che il punk-rock non poteva più stare a metà strada. Molti fanno coincidere questa scelta con la nascita dell' hardcore ." Il parallelo fra i Discharge e l' hardcore (di cui si parlerà più avanti) non è del tutto casuale: i Discharge porteranno il punk ad essere suonato a velocità, per i tempi, folli accompagnate da testi diretti e aggressivi che li rendevano ".più di chiunque altro gli interpreti della catastrofe in atto. (.) I Discharge si distinguevano fin da allora per la noncuranza con la quale sapevano maltrattare la storia, per l'estrema disinvoltura con la quale narravano di stragi, catastrofi nucleari, apocalissi incombenti." I testi non vengono più cantati, ma urlati: un modo di "cantare" che diverrà presto popolare sia perché più adatto alla velocità della musica sia, ed anzi soprattutto, perché meglio rispondente all'urgenza del loro messaggio. I loro dischi si distinsero per le grafiche in bianco e nero riportanti immagini di guerra e distruzione con un occhio sempre critico nei confronti del sistema, della religione, del potere e ogni altra forma di oppressione. Anche il look cambia: prevale il nero su un abbigliamento notevolmente più trasandato, i capelli si fanno più lunghi e nelle loro rare foto, il gruppo rifiuta di farsi ritrarre e di fare attività promozionale, compare anche qualche barba incolta.
Con un simile approccio i Discharge costituiranno il precedente più influente sul movimento grind / crust che più di ogni altro sarà meritorio della radicalizzazione degli ideali "crassiani" all'interno del DIY punk . Dall'analisi dell'esperienza dei Discharge si cominciano a delineare alcune pratiche che diverranno poi molto comuni nel DiY ma che allora erano delle vere e proprie eccezioni. "Fioccano le lettere al fun club, alle quali Cal e soci cercano di rispondere personalmente (.). Regalano pezze della band da cucire sui giubbotti, spiegano i testi delle proprie canzoni, instaurando così un rapporto diretto con i fans che, per la prima volta nella storia del rock, anche di quello alternativo, esclude la grande stampa ed i cosiddetti mezzi d'informazione di regime." Pratiche alle quali va aggiunta ".l'abitudine di distribuire personalmente al pubblico i volantini con i testi dei loro brani." In realtà già i Crass e i gruppi della loro etichetta, negli stessi anni, riportavano il proprio indirizzo sui dischi e, lungi dal pensare di avere un fan club, rispondevano personalmente ad ogni lettera. Tal elemento potrebbe a prima vista sembrare irrilevante, è bene notare invece che il network DiY si struttura proprio su una rete di contatti diretti, volantini e fanzines di cui spesso lo scrivere ad un gruppo, per avere più informazioni al suo riguardo, costituisce un primo importante passo per addentrarvisi. Paradossalmente, però, l'esperienza dei Discharge finì per essere anche uno di quei tanti esempi di gruppi che, una volta raggiunto un discreto successo, commercializzarono la loro proposta musicale e passarono ad una major perdendo qualsiasi tipo di supporto e d'interesse da parte della scena.
1.3.2. Italia
Intanto in Europa e negli Stati Uniti cominciarono a diffondersi le idee sul DiY e proprio in Italia si trova una scena estremamente politicizzata ispirata all'asse Crass - Discharge e molto legata ai posti occupati: gli squats . Assieme a Olanda (attiva sin dagli inizi con: Larm, BGK e The Ex ) e Finlandia (la cui tradizione di gruppi dalle sonorità molto simili a quelle "dischargeane" è famosa ancor oggi: Anti Cimex , Disarm, Kaaos e via dicendo), l'Italia svilupperà un gran numero di situazioni antagoniste ed un particolare suono: l' hardcore / punk italiano, spesso cantato in lingua madre, che rimarrà leggendario sino ai giorni nostri. Sono infatti moltissime le fanzines di tutto il mondo che usano l' hc italiano (HC è una comunissima abbreviazione del termine hardcore ) come definizione di genere, oltre a dedicarvi ancora articoli (il più recente è apparso su "Maximum Rocknroll", n° 215, Aprile 2001, USA). L' hc italiano creò una rete totalmente autogestita di autoproduzioni, legata ad alcune occupazioni promosse proprio dai collettivi punk in cerca di posti dove suonare e dove poter organizzare altre attività socio-politiche. "(.) riteniamo indispensabile cantare in italiano e condurre attività parallele alla sola attività musicale (volantini, militanza antimilitarista etc.). sarebbe inutile e senza senso lanciare un messaggio che non sia immediatamente comprensibile da chi ascolta e partecipa." "L'Italia punk / alternativa di quindici anni fa era costituita da una serie di piccoli raggruppamenti locali (una serie di "città stato" ebbe a dire un compagno anarchico inglese), generalmente cementati da simili gusti musicali, di linguaggio e abbigliamento."
Tali "città stato" ebbero particolare concentrazione nell'Italia centro settentrionale ed in particolare nelle città di Milano (che ebbe come sede le varie occupazioni del Virus ), Bologna (attiva con l'etichetta Attack Punk ), Torino (il cui particolare clima di alienazione da città industriale produrrà alcuni fra i gruppi più intensi), Udine, Roma, Aosta (il gruppo Kina e la sua etichetta Blu Bus ) e l'area toscana raccolta sotto la sigla di Gran Ducato Hard Core (GDHC) con sede principale il Victor Charlie di Pisa. Malgrado queste concentrazioni ".dovute principalmente al fatto che in queste città avevano dei posti, occupati o meno, dove poter tener concerti e quindi aggregare persone" , i vari collettivi seppero collaborare fra loro organizzando iniziative comuni come ad esempio "Pankaminazione", una pubblicazione a diffusione nazionale volta a cercare di informare la scena sulle autoproduzioni e le attività dei vari collettivi italiani. Anche politicamente la scena italiana ruppe col passato: "(.) le sovrapposizioni e le convergenze tra punks e gli anarchici pre-esistenti (. i tradizionalisti, così vennero etichettati!) furono rare e sporadiche" tanto da spingere Sergio Tosato, cantante del gruppo torinese Contrazione , ad affermazioni quali "la nostra e la vostra anarchia forse non s'incontreranno mai" durante il Meeting Internazionale Anarchico di Venezia del settembre 1984 .
1.3.3. HC e XXX
In precedenza si è parlato di hardcore , è bene ora prendere in esame questo particolare movimento. "Cominciò tutto a Wahington, D.C. attorno al '79-80.I Teen Idles furono probabilmente il primo gruppo abbastanza conosciuto a chiamarsi straight edge e promossero l'idea di uno stile di vita vigile e sobrio all'interno dell'allora decadente scena punk . Oltretutto, in modo da distanziarsi da quei gruppi che, considerati venduti e modaioli, caratterizzavano la nuova ondata punk, inventarono il termine HARDCORE . Hardcore significa appunto i più estremi ("hard core") fra i punks . Non poseurs (atteggiati) o modaioli ma ragazzi veramente dedicati (.) ad una scena ." Si comincia anche a diffondere il concetto di scena intesa come "(.) l'unione spirituale, il radicato senso di fratellanza e sostegno che lega una piccola cerchia di gruppi musicali, quelle band che non si vedono realizzate in effimeri sogni di fama e denaro, ma che vengono appagate dal potere espressivo della musica e della continua ricerca di un proprio stile." La scena non riguarda esclusivamente i gruppi ma tutte le persone coinvolte nel giro hardcore , sia che esse siano attive in qualche modo, sia che siano "semplici" spettatori. L' hardcore immediatamente si diffuse ovunque negli Stati Uniti, in Europa e in altre parti del mondo, divenendo la forma musicale più adatta ad esprimere il dissenso e la rabbia presente nei testi sempre più orientati alla critica politico-sociale. Il termine hardcore , che appunto significa estremo, connota un genere musicale che pur mantenendo lo scarno song-writing del punk (un genere musicale fatto per la maggior parte da musicisti dilettanti e notoriamente nato in reazione ai virtuosi gruppi degli anni Sessanta e Settanta, gli unici ad avere effettiva esposizione) raggiungeva ora velocità notevolmente sostenute ed un cantato che diventa urlo.
La necessità di dissociarsi dall'attitudine nichilista e autolesionista del punk comunemente inteso (spesso causa di problemi ai concerti e non solo) darà luce ad una particolare forma di hc : lo straight edge . Termine nato dall'omonima canzone di un gruppo di Washington D.C., i Minor Threat (formatisi dalle ceneri dei Teen Idles ). L'ideologia straight edge proponeva il dissociarsi dall'uso di bevande alcoliche, sigarette e droghe arricchendosi col tempo di istanze ecologiste e soprattutto vegetariane / vegane. Con la loro etichetta, la Dischord di Ian Mc Kaye cantante e autore dei testi, i Minor Threat produssero i dischi di molti gruppi affini a tale ideologia, contribuendo a creare una forte scena. Anche il look hardcore risulta meno influenzato dalla moda punk . L'esigenza di distinguersi si affaccia anche esteticamente: scompaiono quasi totalmente le creste e i forti colori, in favore di un abbigliamento più sobrio. Diventano comuni i capelli rasati (soprattutto in ambito straight edge ), felpe e pantaloni abbastanza larghi. Questa tendenza ad un abbigliamento più comodo è anche da ricercarsi nel fatto che molti hc kids erano anche soliti andare in skate board (tanto da formare un particolare sottogenere di HC chiamato proprio skate core ). " Minor Threat (l'LP d'esordio) insegnò un nuovo modo di fare musica, radicalizzando l'attacco frontale del punk e modificandone in maniera sostanziale l'attitudine violenta ed autodistruttiva: laddove il punk primordiale propagandava in modo più o meno esplicito l'uso di droghe ed alcool come elemento di ribellione (di cui in definitiva tali strumenti erano l'antitesi) e dove l'odio ed il nichilismo dettavano legge, i Minor Threat contrapponevano quel lifestyle che in seguito, proprio dal titolo di uno dei loro brani più celebri, avrebbe preso il nome di straight edge .
(L' hardcore ) dava un violento scossone a qualsiasi formalismo, velocizzando in maniera abnorme il punk primordiale, proponendo suoni ancora poco prodotti ma devastanti, rinunciando alla sguaiatezza vocale in favore di parti ad alta energia ma più disciplinate e credibili : il risultato assumeva la forma di canzoni brevissime, lancinanti ed esplosive; l' hardcore vero ed incontaminato aveva fatto la propria comparsa in grande stile." Pur condividendone l'origine (Washington D.C.) hardcore e straight edge non divennero mai sinonimi, connotando un particolare modo di suonare unito a testi per la maggior parte politicizzati il primo, ed una attitudine che si potrebbe definire "salutista" il secondo. Entrambi godettero di alcune abbreviazioni: l' hardcore venne spesso abbreviato con HC , mentre lo straight edge venne identificato con tre x ravvicinate: XXX . L'uso della x nasce dal fatto che: "L' Atlantic Club aveva una politica che permetteva ai minorenni di entrare ai concerti facendo, però, loro una x sulla mano con un grosso pennarello. Così facendo essi non potevano comprare alcolici al bar. (.) Quando il movimento straight edge emerse la X divenne un simbolo." Come è noto, la legge degli Stati Uniti proibisce ai minori di 21 anni di comprare alcolici, ciò ebbe come diretta conseguenza che molti locali, dove prevalentemente si svolgevano i concerti, non permettevano l'ingresso ai minori. Farsi le X sulle mani e definire il movimento come youth crew (gruppo di giovani) divenne di uso comune a qualsiasi concerto straight edge . La citazione di un fenomeno come quello dello straight edge può essere utile per vari motivi.
Nella sua evoluzione, ideologica ma anche come pratiche distributive, si può travisare un esempio di separazione fra quelle che grossolanamente potrebbero essere definite come le "tribù punk". Una separazione che porterà Craig O'Hara nel sottotitolo al capitolo che dedica allo straight edge (nel suo libro The philosophy of punk ) a definirlo: a movement that went from being a minor threat to a conservative, conformist no threat. "L'estate del 1988 fu un vero e proprio spartiacque per lo straight edge . (.) La Revelation Records emerse per diffondere la nuova youth crew . Ma l'88 fu diverso dallo straight edge dei primi '80. (.) alcune delle più conformiste e maschiliste (macho) attitudini della società presero piede nell'underground. (.) La nuova scuola sembrò cadere in un rigido set di regole imposte" La nuova ondata di gruppi straight edge segnò il definitivo distacco del movimento dalla cultura DiY. Divenuto un fenomeno abbastanza ampio e diffuso, i cui gruppi passarono a grosse etichette, divenne presto sempre più intollerante e discriminatorio. L'attitudine violenta veniva considerata prova di forza e "purezza". Questa esaltazione della forza fisica introdurrà velocemente forti discriminazioni fino alla creazione del movimento Hard Line che si connota per le sue attitudini omofobe, sessiste e addirittura totalitarie. Su tale base ideologica troveranno giustificazione numerosi attacchi fisici e verbali.
1.3.4. Maximum Rocknroll
Quasi contemporaneamente alla nascita dell' hardcore , e precisamente nel 1982, Tim Yohannan fonda una propria etichetta discografica dandole per nome quello del programma radiofonico che conduceva dal 1977: Maximum Rocknroll . L'occasione è un LP compilation con ben 47 gruppi dell'area nord californiana intitolato Nothing quiet in the eastern front . Allegato all'LP, Tim Yohannan decide di aggiungere una fanzine: esce il numero zero di Maximum Rocknroll (spesso abbreviata come MRR). È una data storica: nasce quella che negli anni verrà comunemente denominata come "la bibbia del punk". Stampata in tipografia (cosa piuttosto rara nell'universo di fanzines a tiratura locale e fotocopiate che tutto il mondo aveva e conosceva), si autofinanzia con le inserzioni pubblicitarie. Queste ultime sono accettate solo dalle etichette indipendenti e d.i.y. escludendo sin dagli inizi le major . MRR diverrà presto di notevoli dimensioni (sulle 120 pagine a numero) ed avrà una cadenza mensile. Tra le sue pagine si possono trovare numerose inserzioni di etichette DIY, interviste a gruppi, scene reports da tutto il mondo (articoli scritti dai diretti interessati sulle etichette, fanzines , gruppi, collettivi e via dicendo presenti nel proprio paese), oltre ad un gran numero di recensioni di dischi DIY. Ma soprattutto trovano posto le columns : articoli curati dai vari collaboratori di MRR riportanti le loro opinioni su vari argomenti. Assieme alle lettere dei lettori, le columns saranno un importante forum per lo scambio di idee e il dibattito all'interno della scena. Sin dagli inizi MRR diventa "una specie di collante, un primo fondamentale passo per scoprire quante realtà vi sono in giro nel mondo. Appena ci si avvicina a questo immenso mondo sotterraneo e super underground basta comprare una copia di MRR per trovare centinaia di indirizzi utili, irreperibili altrove". Già in queste parole si travisa però quello che MRR diverrà negli anni, provocando anche delle importanti defezioni come quella di Kent Mc Lard di cui si parlerà più avanti. "Nella sua ambizione di essere una fanzine per tutti, è diventata una fanzine per nessuno" infatti "sulle pagine di MRR ampio spazio è dedicato a qualsiasi stupida piss punk band e tutto ciò mi fa sempre sentire perso in una palude con soli pochi validi spunti". L'autore di questa critica, che arriva a paragonarlo alla famosa rivista "Rolling Stone" riassumendo l'opinione generale che ha oggi la scena DiY di MRR, col termine piss punk si riferisce a tutti quei gruppi che attitudinalmente si rifanno al primo punk 77 .
Tale sottocultura punk è la più distante e la meno interessata alla politicizzazione del movimento ed è proprio per questo (per i suoi atteggiamenti troppo spesso maschilisti, provocatori ed arroganti) ne è stata esclusa. Identificati anche come drunk punk o più spesso col termine punk 77 ricalcano, essendone spesso il prodotto, l'immaginario comune e modaiolo dei punx (creste, borchie eccetera) rendendo esplicita la loro non appartenenza al movimento. Per gli stessi motivi si è deliberatamente deciso di non rivolgere la propria attenzione verso altri movimenti sviluppatisi all'interno del punk (gli skinheads e la Oi! Music , i punk rockers interessati ad un genere melodico commerciale e dai testi superficiali e via dicendo) in quanto nulla hanno in comune col DiY. Lo stesso termine punk verrà sempre meno utilizzato, sostituito prima da hardcore e crust e, più recentemente, da DiY. Le ragioni del "successo" di quest'ultimo termine vanno ricercate nel fatto che esso non connota un genere musicale, ma un'attitudine. Non è da dimenticare, infatti, che la pratica dell'autoproduzione (in alcuni ambienti sfruttata come primo passo verso un contratto con una grossa indipendente o major ) si può travisare in svariati generi e movimenti generati dal punk , ma non solo. Oggetto di questa tesi è in ogni modo la cultura del DiY e non la semplice pratica dell'autoproduzione, elemento certo distintivo ma che appunto viene vissuto come unica pratica accettabile e possibile per sottrarsi ai vincoli che il mercato discografico impone. Tutto ciò è indissolubilmente legato ad un'attitudine di stampo anarco pacifista che comporta scelte radicali e che non può essere dissociata dall'autoproduzione in quanto costituiscono un corpo unico. Tale presa di coscienza si può osservare soprattutto dall'analisi del movimento che più di ogni altro diffonderà e radicalizzerà la cultura DiY: il crust . P.S. non so se l'ho già scritto... cmq dalla morte di Tim Yohannan la nuova redazione di Maximum Rocknroll sembra essersi molto più riorientata verso il punk politicizzato... (non tutto il male viene per nuocere???).
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