Warpvision: The videos 1989-2004 (Warp, 2005)
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In principio fu la Warp. L'etichetta inglese si può fregiare del titolo di capostipite dell'elettronica d'ascolto dei 90s, della sperimentazione post-techno e di quella che viene comunemente chiamata idm. Che negli ultimi dieci anni si sia trovata a vivere di rendita fra molti bassi e pochi alti è fuor di dubbio, ma nella prima parte dei 90s gettò le fondamenta dell'elettronica come la conosciamo. In questa raccolta di una trentina di video, Warp celebrò i suoi quindici anni di attività, con directors come Jarvis Cocker e Chris Cunningham a scolpire i fasti della clip elettronica, produzioni suono-video pressochè perfette.
L'incipit non poteva che essere del pioniere Richard Kirk (ex Cabaret Voltaire) col progetto Sweet Exorcist, che insieme ai video filo 80s di LFO e di Nightmares on Wax forma un trittico esemplificativo del suono ritmico successivo all'esplosione di Detroit e il rave inglese. Fu il momento di quel tocco "artificial intelligence" e postrave celebrato in raccolte dell'epoca che fu portato a compimento da Aphex Twin ("On") e soprattutto con l'estraneazione e glacialità stilistica di Autechre, "Second bad vilbel" e la sua umida ambientazione cyber creata da Cunningham ne sono paradigma.
Cunningham fu l'artefice visivo di altri due noti capolavori del 1997: in "Come to daddy" di Aphex Twin, sempre presente con la sua strafottente faccia nei suoi video, forse lo strike elettronico più famoso dei 90s, con quel concitato break-idm e la vecchietta spettinata, e in "Come on my selector" di Squarepusher e la sua d'n'b liquida ambientata in un ospedale psichiatrico infantile. Presenti anche Seefeel e Sabres of Paradise, a testimonianza di sonorità già molto contaminate, parallelamente a quello che avveniva con il trip-hop o come su Warp dimostrarono Jimi Tenor e Antipop Consortium, fino ai Broadcast, insieme ad Air e Stereolab facenti parte di un filone volutamente "retrò", rifacendosi a popular music dei precedenti decenni.
A cavallo del millennio, se gli Autechre con "Gantz Graf" e le sue pulsazioni tridimensionali, si allontanavano sempre di più dall'umanità, i Plaid (presenti con "Itsu" e la deliziosa "Eyen") cercavano di cesellare l'idm ma nel segno della tradizione. Del 2003 i video di Aphex Twin con "Nannou", della fagocitante electro degli LFO redivivi con "Freak", di un Luke Vibert sempre elegante con "I love acid" e di una Mira Calix (video di Daniele Lunghini) che riveste forse l'ultimo baluardo valido della Warp odierna.
Nell'edizione speciale, oltre al dvd c'è un cd di 55 minuti di mix di pezzi dei vari performers. I video Warp di metà 90s (alcuni bannati da mtv) sono storia della musica contemporanea, forse adesso sembrano quasi roba mainstream rispetto al pullulare sotterraneo dell'elettronica del 2000 e di decine di diramazioni, però nell'immaginario collettivo di chi ama queste sonorità, Warp rimane il focolare di partenza che ha spronato la creatività delle generazioni seguenti.
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