MEDIATERRAE VOL.1: IRPINIA ELECTRONIC LANDSCAPE - allegato alla rivista Blow up Lug.\Ago. 2007.
Il 23 Febbraio 2007 si è svolto ad Avellino il festival "Mediaterrae", un progetto che ha visto la partecipazione di artisti italiani ed esteri per condividere esperienze e tracciare nuovi percorsi personali, stimolati dalle terre spesso dimenticate dell'Irpinia, dove tradizione, natura, cucina possono agire nel profondo per stabilire un equilibrio tra tradizione e tendenze musicali più attuali, con il carnevale di Montemarano che fa da sfondo alla visione di questo dvd.
Nelle prime 10.000 copie della rivista musicale Blow up (leggendo qui e là nelle pagine di DK.net se ne consiglia spesso la lettura), con il numero di Luglio\Agosto 2007, si trova in omaggio questo DVD, contenente 7 tracce audio \ video ed un documentario girato durante la preparazione ed esecuzione della manifestazione.
Una sequenza di primi piani e particolari sugli oggetti e riferimenti diretti all'evento aprono questo dvd, quindi segue il documentario di 35 minuti, un making of, dietro le quinte del "Mediaterrae".
Malgrado le mie origini lontane da queste tradizioni, nel nord del nord apocrifo, contrapposto al sud del sud dei santi di Carmelo Bene, ho sempre pensato a connessioni tra la musica elettronica attuale e le danze del sud, ciò che mi ha attratto ai suoni delle tarantelle, di tammurriate e pizziche, è l'incedere ipnotico, soprattutto nelle parti strumentali e ancor più nella pura tradizione del solo ritrmo, o qualche altro limitato strumento solista, per dare una musicalità, una melodia che rende però il prodotto più digeribile ma meno cererbale.
Il dvd penetra a fondo, malgrado questo mostra il lato limitato della rappresentazione video, come espresso in un'intervista, il cuore dell'evento è la comunicazione, l'incontro reso possibile da questa occasione per artisti di diversa estrazione e percorso. Conoscendo i luoghi potremmo dire che almeno gli artisti stranieri se ne saranno tornati a casa con qual che chilo di troppo, ed il dvd questo lo lascia tra le righe.
Poi si sfuma in un'atmosfera che conserva parte del mistero del luogo denso di tradizione.
Scorrendo tra le tracce audio \ video a volte la contaminazione è puramente teorica, è una vera e propria digestione della tradizione e rielaborazione che lascia affiorare la proprietà emergente dove l'origine rimane puramente influenza, quanto il virus è all'origine del malanno direbbe un purista. Non è naturalmente possibile rendere attuale quella tradizione con l'ausilio delle nuove tecnologie. Troppo consolidata e radicata nei secoli. Non che sia la morte della tradizione, la rielaborazione è il suo fagocitarsi nelle sequenze binarie del software che la strappa dal contesto che le è proprio.
Un tempo il melting pot era la pentola che fondeva tra loro culture forzate alla convivenza, da colonialismo e schiavitù; a Montemarano suoni a tratti opposti hanno convissuto cordialmente, ne è la prova la continua sottolineatura ai piaceri della tavola; musica e cibo, le chiavi per andare là dove la finanza può solo fare danno.
L'elettronica, quella che non cede alla forma canzone ed al facile dollaro, tende spesso alla decostruzione e riorganizzazione, pertanto una tradizione consolidata nei secoli non potrebbe che uscirne prima distrutta, poi plasmata nel nuovo organismo di cui rimane solo come germe contaminante. Qui invece la tradizione ne esce vincitrice, prendendo tutti per la gola, con i suoi vini, le sue pietanze e gli splendidi luoghi.
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SEZIONE AUDIO:
Burnt Friedman + Jaki Liebezeit
Rechenzentrum
Deadbeat
Zavoloka
Populous
Retina.it
Marco Messina
SEZIONE VIDEO:
Bianco-Valente
Anders Weberg & Robert Willim
Niko Stumpo
Alex Dragulescu
Riccardo Arena
Jeffers Egan
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Sito web: Mediterrae
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BLOW UP MAGAZINE