DVD La dignità degli ultimi - Fernando Solanas (Bim, 2006)

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Quello argentino è il popolo della sopportazione, il popolo che dopo dittature, soprusi e una guerra, si ritrovò spogliato nel 2001 dei propri risparmi, delle proprie terre, dei diritti fondamentali. Persero tutto ma non la dignità. Solanas ha indagato le cause che portarono a questa situazione in "Diario di un saccheggio", mentre nella "Dignidad de los nadies", camera in spalla, ha effettuato un ottimo documentario fra il popolo delle periferie di Buenos Aires, delle baraccopoli, delle autogestioni e delle assemblee in strada. La politica liberista di Menem, la mafiocrazia, la corruzione, portarono al collasso dell'economia argentina, che colpì duramente sia la classe media, che le classi più povere che si ritrovarono nell'indigenza. Conti correnti volatilizzati, tassi di interesse alle stelle, assistenza sociale sconvolta, povertà e fame portarono alla grande rivolta popolare bagnata nel sangue del dicembre 2001, al seguito della quale il governo De la Rua di dimise aprendo una stagione di caos.

Solanas narra il dopo-2001, le storie di semplici persone, mettendo l'accento sulla capacità del popolo di unirsi e di aiutarsi vicendevolmente. Mense di quartiere e collette di medicinali per una sanità ormai allo sbando, in un periodo in cui decine di persone morivano di denutrizione e malattie. Donne, che per difendere le terre a rischio di esproprio, occupavano i luoghi delle aste, intonando l'inno nazionale fra gli sciacalli in agguato. Nel corso del 2002 iniziarono ad arrivare i primi sussidi, ma non si accettava di venire pagati restando in una situazione di disoccupazione perenne. Cortei e manifestazioni erano frequenti, e ci scapparono altri morti come nel caso di Dario, chinatosi a prestare soccorso a un compagno gravemente ferito , finendo freddato alle spalle dalla polizia a colpi di arma da fuoco. Successivamente, per mettere freno al dilagare della corruzione poliziesca che ormai aveva saldi rapporti con la delinquenza, ben 600 pubblici ufficiali furono ritirati dal loro incarico.

Il caso più eclatante di autogestione fu quello dele fabbriche fallite che recuperate dagli ex dipendenti, riniziarono a produrre in ottica di mercato interno di sussistenza, pagandosi gli stipendi e coprendo le spese, aiutati tecnicamente dalle università e dagli stessi cittadini, che le difesero dagli sgomberi. Solanas, che nel corso del documentario mentiene un profilo pacato, pur ammettendo che negli ultimi anni la situazione sia migliorata, vede però all'interno del paese un ritorno delle privatizzazioni e dei sussidi alle banche, che sono tra le responsabili di quanto accaduto. Come definito da una signora della Pampa, un "genocidio sociale".

Forse la lezione è stata compresa, forse no, fatto sta che a testa alta e con dignità, il popolo argentino ha dato dimostrazione del suo istinto di sopravvivenza all'interno di un sistema capitalistico corrotto che se fuori controllo genera mostri. In Argentina la forbice fra ricchi e poveri è aumentata ancora, l'uomo non imparerà mai dalla storia e dai propri errori. Rimangono quei sorrisi e quella voglia di lottare nei volti delle persone di ogni giorno immerse nel fango prendendo rottami con un cavallo ricavandoci pochi pesos, la speranza è l'ultima a morire, si dice.

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Fernando "Pino" Solanas: sito oficial

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