Die Grosse Untergangsshow “Festival Genialer Dilletanten” by Vinyl on Demand – Box dvd, booklet, cd, dLP, T-Shirt– 2005, dvd 63:56 min., 55,55 €
by Drex
Scorrazzando per il web alla ricerca di informazioni e reperti musicali di matrice industrial l'affinità di contenuti porta forzatamente ad un incontro con "Vinyl on Demand" (VOD), una label tedesca portata avanti con determinazione da Mr Frank e volta al ripescaggio di materiale oscuro e sepolto. Dopo alcuni anni di oculata ricerca ha confezionato, uscita dopo uscita, un catalogo degno di un Museo di Antropologia Musicale. New Wave deviata, Noise, Sperimentale, Neue Deutsche Welle (NDW) nascondono rarità ritornate finalmente per tingere di un bel grigio le nostre giornate di ascolto. Per rendere ancora più preziose queste produzioni non è rara l'inclusione nelle edizioni in vinile di dvd, t-shirts, booklets, 7”.
Il “comperi 6 paghi 1” qui presentato riguarda un pezzo da collezione, il racconto audio\visivo del festival "Die Geniale Dilletanten" che si tenne a Berlino il 4 Settembre 1981. Il pretesto per l'edizione ghiotta è dato dal quarto di secolo trascorso dalla data del festival berlinese. Berlin Tempodrom, così chiamato, riunì per un giorno sotto un tendone da circo alcuni protagonisti che hanno caratterizzato la stagione della nuova onda tedesca (NDW).
Il carattere saliente delle band NDW in generale fu l'appartenenza immaginaria ad un movimento mai nato, un laboratorio umano intento alla rottura di schemi, musicali e artistici, senza cadere nella consuetudine dell'immaginario punk '77 o della sua successiva fede politica con l'Hardcore. NDW rappresentò anche una crisi di rigetto che permise di lasciare libere le briglie di questi artisti sgangherati ed imbastire questo spettacolo, una pezza autoprodotta e volutamente cucita male addosso alle abitudini musicali ed estetiche dell'inizio di quel decennio.
"Die Geniale Dilletanten", con due elle, fu un termine ideato da Wolfgang Müller dei Die Todliche Doris, forse con il contributo della futura star globale della musica industriale Blixa Bargeld, sin dalle origini l'urlo degli Einsturzende Neubauten, oggi ormai un po' affievolito. Più che per il suo valore musicale e artistico il Festival fu importante per aver concentrato in una giornata elementi umani che sarebbero rimasti impressi nel decennio musicale underground tedesco, qualcuno giunto indenne fino ad oggi, altri persi per strada.
La presenza di un triplo supporto vinile \ cd \ dvd sembra una ripetizione con alcune varianti. Il dvd ha due tracce meno del cd, quest'ultimo estratto dalla fonte video medesima. Il doppio LP presenta un paio di band in meno ma più singole tracce per gli artisti presentati e deriva da una registrazione effettuata dal pubblico. La qualità dell'audio in entrambi i casi risente sia degli anni che della modalità e tecniche di registrazione ma restituisce fedelmente, soprattutto nella versione dvd, lo spirito, l'attitudine e alcune sensazioni raccolte sotto quel tendone.
A completare il box rosso in edizione numerata di 999 copie (con doppio vinile sono 500) si trovano una T-shirt ed un booklet formato LP da 32 pagine, in edizione bilingue inglese e tedesco; all'interno contributi di Max Dax e Müller ed alcune fotografie permettono di mettere a fuoco la situazione dell'evento e della vita berlinese.
Dal booklet emerge Berlino Ovest negli anni '80, emarginata dall'isolamento di un muro, una nicchia nel socialismo dell'est. Il basso costo della vita berlinese permetteva una vita dignitosa a chi sceglieva di esprimere la propria primitiva creatività, oltre che consentire di evitare il servizio militare.
Confrontato con “Aufbruch in die Endzeit”, recentemente recensito, perde in qualità ma vince quanto a reportage.
Il moderatore della serata, Wieland Speck, fu regista e attore. Die Unbekannten, nelle vesti di Nekropolis, attaccano con “Casualties” come fossero Joy Division impregnati di whisky.
Wir und das Menschliche e.V. mostrano il contenuto più sballato di questi 60 minuti di girato. Il cantante manco quasi si regge in piedi, mentre sul palco regna una certa anarchia, chi sposta, chi mangia, mentre il sax di Butzmann gareggia con questa follia.
I Die Todliche Doris, mascherati e isterici, destrutturano la forma canzone, presentando alcuni pezzi che compaiono sul loro primo LP. Questo aspetto di frantumazione del senso tradizionale di comporre e dei codici estetici della Popular Music è una caratteristica ricorrente nella NDW, ereditando alcuni canoni punk ma lasciando in soffitta la dote di creste, scritte e spillette, optional e gadget estetici mantenendo un più sobrio gusto per l'anticonvenzionale.
Seguono poi con una marcetta No Wave Gudrun Gut e Blixa Bargeld, scheletrico e disperato, in un progetto che genera tracce non dissimili da quanto Blixa produceva in quegli anni. Nel complesso si rimane sempre nell'ambito di un manifesto dell'assenza di regole e della scarsità dei mezzi e della tecnica. Sprung aus den Volken è un solo membro, con base registrata e qualche slogan.
Verso la chiusura arriva “Hiroshima”, cavallo di battaglia di un occhialuto e imberbe Alexander von Borsig, il futuro Alexander Hacke degli Einsturzende, in coppia con Christina F. nei Sentimentale Jugend. Quindi il turno di Einsturzende Neubauten con "Kollaps", ovvero l'epitaffio sonoro di un movimento mai nato.
Le tracce supplementari presenti sui supporti audio non aggiungono molto al contenuto generale, salvo “Satisfactory” di Din A Test bild, quasi 7 minuti di follia robotica ed ossessiva.
Tra i bonus nel dvd VOD ha inserito cover di dischi, nastri e copertine di magazine e fanzine in un flusso interminabile.
Un reperto storico, raro a trovarsi per completezza. Un'altra occasione per osservare come la mancanza di tecnica fosse sostituita da un eccesso di energia e necessità espressiva, in contrasto con l'attuale produzione live ad alto contenuto tecnologico ma spesso carente sul fronte umano. E' possibile che l'incremento della tecnologia riduca l'esecutore a mera protesi della macchina stessa? Ipotesi da confermare con l'evoluzione in corso della versione 2.0 dell'Homo Sapiens.