ROGER ROTOR \ AMBASSADOR21\KRANKENZIMMER 204 - FOA Boccaccio - Monza, 24/04/06
Alla vigilia del 25 aprie 2006 il Boccaccio di Monza sottolinea ancora il suo percorso che propone ad oltranza i concetti di Occupazione, Resistenza e Musica liberata dai vincoli del mercato, ospiti Roger Rotor da Zurigo ed i BielorussiAmbassador 21, più un dj set di Krankenzimmer 204, perso per ritardo.
ROGER ROTOR *** YES TO ANTIQUES - NO TO LAPTOPS!
Roger Rotor campiona magli perforanti, non è probabilmente vero ma è uno che il passo pesante lo cerca e lo mantiene in un abbondante live set, cavalca creature meccaniche a suo agio, avendo vissuto in un villaggio svizzero fino a 14 anni questa incarnazione potrebbe trovare una sua origine in qualche fabbro artigiano del paesello, batter ferro caldo per ricavarne qualche drago da appendere alle grondaie delle belle casette bianche e fiorite di gerani. O forse son echi della prima band di Death Metal trasferitosi nella periferia di Zurigo, forse illuminato da quegli scheletri che allo scoccar delle Ore scattano fuori da piccole porticine negli orologi a cucù.
Roger ama le anticaglie, il banco di lavoro ne è ricolmo, tirando un respiro di sollievo per le sempre più onnipresenti meline bianche dietro le quali si crea ottima musica ma si ammazza la vita che la produce.
L'approccio tentacolare dei report che sparano sempre in più direzioni multimediali approda finalmente a contributi esterni, PSYCHOSIS presente all'esecuzione capitale di lunedì me lo descrive mentre io mi crogiolo nel vagare lontano dai suoni, per dipingere i colori di quella vernice che il dì posteriore alle feste comincia a colare copiosa di fronte alle mie palpebre, assumeno le forme più disparate, veri Oracoli.
Il Rhythmical noise electro-technoide di Roger Rotor si è evoluto in un live rielaborante anche il suo album Malleus Maleficarum, ma a differenza del disco ritmicamante più fluido, l'act svizzero tende a tratti a interrompere lo svolgersi del brano creando pause e riprese forsennate come nel caso di "Doom with a view" in cui avviene un triplo reprise del refrain ritmico su 4/4 snodato su due binari ritmici compenetranti e in crescendo con un leggero screzio noise di sottofondo.
La componente noise in Roger Rotor non è però preponderante, anche se in questa occasione ha sporcato di più i suoni rispetto ad altri live e al disco stesso. Il live, durato circa un'ora e mezza col bis, si è snodato intorno ad altri pezzi forti come "Under the cross" e "The bastard burns in my head", con quel caratteristico suono rodente alle spalle della cassa dritta e profonda che ha infiammato il dancefloor. Gli acts tedeschi del genere sono più estremi come impatto e spazianti con più decisone nell'industrial, mentre quelli americani tendono a una ricerca sonora e ritmica molto complessa. Roger Rotor conferma invece le sue doti in uno stile ritmico efficacie e senza troppi fronzoli che ha fatto scuola. (by Psychosis)
Terminato Rotor i due giovani al banchetto dei cd, giunti sul palchetto, presentano la serata Antilukashenko e subiscono un a metamorfosi come licantropi...
Il duo bielorusso ha confermato la sua attitudine estrema, sfoderando un digital-hardcore industriale che nei primi pezzi complice forse un volume troppo alto è andato troppo in overgrow e sembrava di aver a che fare con Masonna e company. L'impatto violento delle voci disperate e brutali con l'impianto noise-ritmico è micidiale, forse gli Atari teenage Riot e Nic Endo avevano una spaziosità (anche in sede live) che il duo di Minsk non ha,questi martellano con bpm altissimo altalenante alle sferzate vocali e noise. Encomiabile la volontà, forse non troppo a fuoco nel loro insieme, bisognerebbe curare di più le varie fasi che un act del genere propone: Voce, noise, ritmiche. Queste ultime forse non sono sempre all'altezza del compito e rischiano di essere fagocitate dal rumore, ma quando sono uscite fuori la gente rispondeva di gusto. (by Psychosis)
L'energia sputata in faccia ai presenti è bene evidente dalle immagini, almeno questa volta in un report scrivo poco, le foto sono abbastanza dinamiche da possedere un movimento che racconta da sè. Se gli Atari Tenneage Riot li hanno preceduti tempi addietro non importa, questo grido bielorusso ha altre origine, l'Urlo è sempre una cosa a sè, sebbene spazi da quello sordo di Munch a quello rantolante di uno scannato e seviziato da terroristi al servizio di qualche dio rimbecillito.
Improvvisamente vaporizzano, si è consumato tutto in breve tempo... allibiti ce ne andiamo..
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