The Work Margherita + Femina Faber + Ottodix @ Palazzo Granaio (Settimo Milanese) 31.05.2008

Report by Gilly Sephira – Pics by Drex

La sera di Sabato 31 Maggio al Palazzo Granaio di Settimo Milanese è stata dedicata a tre performance oltre alle selezioni musicali di dj Nikita che hanno contribuito a completare l'ordito per la loro originalità e novità, rispetto alle solite note ascoltate a lungo nei locali “Goth”.

Aprono la serata The Work Margherita , con tastierista che manca all'appello, che perseguono lo stile delle melodie ed armonie strumentali e vocali tipiche della nuova Onda italiana.

La voce non ha un timbro grosso, ma è abbastanza timbrata da sposarsi alla perfezione con l'intenzione e la sonorità del gruppo; non manca la presenza del basso, che appesantisce ogni passo come se affondasse e spaccasse del marmo durante il passaggio.

Femina Faber rispecchia la polarità femminile di questa serata e spezza il filone Wave che avrebbero ripreso gli Ottodix successivamente in forma elettro.

Le basi musicali di carattere industriale, a volte trip hoppeggianti, cupe, ritmate, ambientali etc. sono pre-registrate con aggiunta di qualche effetto live. L'elemento caratteristico della performance però è senza dubbio la voce di Paola Bianchi, ormai molto conosciuta nell'ambiente dai caratteri underground del milanese.

In questi casi conviene non confondere ciò che sono stili e tecniche di canto propriamente detti con ciò che vi è molto distante e che viene considerato solo ad impressione di timbro, pertanto sarebbe bene ascoltare questa voce senza l'ausilio di microfoni ed effetti che sfalsano e creano un'impressione per la maggior parte delle volte errata nell'ascoltatore.

Vengono giustamente definiti “lamenti latini” proprio perché la voce spoggiata con determinati effetti dà l'idea di pesantezza; su certe basi e in certi momenti (soprattutto in tessitura alta) un'impostazione lirica sarebbe stata più azzeccata.

In ultimo gli Ottodix alla fine del loro Nero Tour fondono le sonorità della New Wave ‘80 e dell'elettronica con quella componente pop che commercializza un po' l'impatto totale.

Il trio si avvale di tastiere, drum machine, voci e controvoci con canto in italiano.

La performance risulta interessante dal punto di vista di presenza sul palco, soprattutto quella del cantante Alessandro Zannier che risulta ricca di movenze, espressioni, gesti.

Vengono proposte alcune cover, tra le quali si riconosco i Depeche Mode, le quali sonorità vengono ritrovate anche negli arrangiamenti dei pezzi propri del gruppo.

Una macchia nera è rappresentata dalla durata, poiché la performance si è protratta per un tempo troppo lungo e non ha fatto tendere il tutto verso un crescendo, ma verso un appianamento viste le sonorità simili e concatenate in ogni pezzo.

Ci si aspettava un dj set successivo al triplice live, ma le luci si sono accese senza nemmeno avere il tempo di batter ciglio.

Drexkode.net ver.2.0 2006 - Art by Gilly *Sephira* Majo