VIDEODROME (serata di venerdì)@ Leoncavallo (Milano), 18.05.07

Text by Gilly - Pics by drex

Triplice serata organizzata tra le mura variopinte del centro sociale Leoncavallo; tre giorni accompagnati da Vj-ing, dj set, visual contest, proiezioni di documentari e dvd musicali etc, sparsi per i numerosi vani del luogo.
Venerdì sera l'ambiente era molto più tranquillo del solito, pochissime persone se si giudica il calibro dell'evento e la grandezza del luogo, una serata culturale e di divertimento insieme, come se ne possono vedere anche nei centri sociali all'estero così tanto invidiati (se solo anche i cs italiani potessero godere delle sovvenzioni dell'Unione Europea sarebbe un altro paio di maniche).

La serata post aperitivo/cena è stata accompagnata dalle creazioni musicali e visive di Hyena, affiancato dalle dame Kimera e Madame Blavatsky (web site?). Il prodotto è stato una litania dub-step molto sensuale, sinuosa, cupa, dai bassi penetranti, a forma di pantera elegante, dal ritmo lento, ma molto marcato, come se ogni battito creasse un solco nero e rovente in una terra teneramente vergine; la stessa terra che fa sentire la propria voce filtrata, tra sospiri e parole adatte al grado di calore già presente nella parte armonica e ritmica.

Il Leoncavallo è grande e i giri di perlustrazione sono obbligatori ed è proprio in queste situazioni che si incrociano conoscenze, si scoprono proiezioni che non ci si aspettava o che non si ricordava di avere visto nel programma, come quella del dvd live Minimum Maximum dei Kraftwerk. Chissenefrega se ormai sono incartapecoriti, perché i pezzi, la compostezza sullo stage, i suoni rimangono vivi e stolti sono quelli che invano cercano di imitare l'originalità nella storia musicale.

Al ritorno in prossimità del mainfloor, Hyena e le sue donne sono ancora attivi e hanno consolidato l'atmosfera; si notano di più i visual scattanti e veloci non necessariamente a tempo di musica, mostri che vomitano, visi squarciati, cut up di immagini politiche, un collage generale.

Il mainfloor si stava scaldando e vedere tre grandi schermi allineati, con altrettanti videoproiettori, numerose console, comincia a destare un'immaginazione che presto verrà soddisfatta.

Nel frattempo non ci si esime dal divertirsi con il live set di Tonylight affiancato a Pablo (Techno Resistance); il re delle lampade e delle luci dimostra di avere creatività anche senza il suo solito little sound dj che magari tutti si aspettavano. Le sonorità sono techno al 102%, ritmi che hanno picchi più ossessivi e metallici, bassi che colpiscono direttamente allo sterno e rimbalzano in gola, cassa dritta, sequenze ipnotiche ed effetti regalati dal generoso e saltellante Hyena, al quale sembrerebbe non si scarichino mai le pile.

Dal mainfloor cominciano ad arrivare ondate di attività con una coppia tastiera/voce tutta al maschile; melodie fluide, lunghe abbastanza per permettere al pezzo di evolversi e avere lo spazio per lo stralcio vocale con un timbro vagamente gitano.

La vera e propria magia sarebbe cominciata di lì a poco, grazie alle mani intrise di polvere magica (o magiche in sé) di Claudio Sinatti e Mud di Otolab, il primo ovviamente ai video e il secondo alla creazione di un live set.

Non era solo techno, di più.

I suoni sembravano acquisire vita propria quando si facevano sempre più melodici, accordi in completa sintonia con lo stato d'animo; i visual sui tre schermi erano riempiti da figure geometriche curatissime, dai colori freddi e caldi che si fondevano in un abbraccio quasi ascetico, perfette, dettagliate, non il solito bianco e nero minimale che accompagna le opere musicali del collettivo Otolab, ma qualcosa di colorato, ultra saturato e contrastato sullo sfondo nero che ne esalta la precisione e l'ottima fattezza.

La trama dell'universo che il corpo segue senza quasi rendersene conto, si inclina, si protende, segue il percorso delle figure con le mani quasi volesse entrare nelle porte che si aprono sullo schermo; penso che tutti quelli che si sono appostati ad ascoltare/vedere questo set abbiano mosso almeno la punta di un dito una volta che la musica aveva stretto nella sua morsa, oppure siano rimasti completamente ipnotizzati e la differenza tra una posizione disinteressata e una ipnotizzata si nota.

Rare sono le volte in cui la musica al giorno d'oggi assolve ad una delle funzioni per cui è stata creata, o meglio per cui è sempre esistita, ovvero risvegliare e sviluppare le emozioni.

Questa sera il Leoncavallo ha gestito davvero bene i propri spazi, andando oltre a tutte quelle che sono le restrizioni di nomi, etichette, apparenze; del resto si partecipa ad una serata perché si ama la musica (in teoria), la quale dovrebbe fungere da ventre materno, non da singolo ossario per ognuno.

Si ammirano molto i periodi del fai da te, i periodi in cui tutto era autogestito, in cui la musica era fatta con qualsiasi cosa, in cui non c'era tutta questa pappa di immagine e atteggiamento, ma gli stessi che dicono di amare questi periodi si trovano ad essere vittime della loro chiusura e dimostrano di non avere il coraggio di fare ciò che considerano come ideale ed è ovvio che questa contraddizione palese causa un prodotto ridicolo.

A mio parere questa iniziativa era qualcosa per cui valeva la pena alzare le chiappe e abbandonare per qualche ora le consuetudini che si dicono di odiare, ma che si continuano a fare.

Link altre foto della serata

Hyena \ M.me Blavatsky \ Kimera

Sala principale

Tony & Co.

Sinatti \ Mud livemedia set

Drexkode.net ver.2.3 2004-2007 - Art by Gilly *Sephira* Majo