ROAD TO RUINS festival Init, Roma 15/12/2007
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Una Roma insolitamente gelida ospitava all'Init di via
Stazione Tuscolana, che da poco ha riaperto i battenti, il
Road to ruins, festival punk rock presentato dalla Rave Up,
etichetta romana specializzata in ripescaggi vinilici di
punk americano d'epoca, che nel corso di tre giorni
quest'anno ha visto salire in pedana tra gli altri, PVC,
Private Dicks, la Brian James Band e nella serata conclusiva
di sabato cui si riferiscono queste righe, gli Adolescents.
Dopo aver vagato propiziatoriamente per etichette romane di
settore (Hate, Radiation..), si giunge al club che nel corso
delle ore ha visto confluire nonostante il prezzo non
proprio popolare sciami di punks e rockettari d'annata e
non, rendendolo strapieno e con gente arrampicata fin sulle
pareti. L'occasione era troppo ghiotta, la band californiana
di Cadena era la prima volta che passava in Italia, per
taluni nostalgici era il concerto dell'anno.
Precedentemente si esibiscono altre bands odierne, i Freaks
con le loro calzamglie facciali, proponevano un punk-rock
garagey di buon impatto.
Successivamente era la volta dei romani Intellectuals, con
la loro irresistibile miscela garage-trash-punk, Korgino
svolazzante, druming possente e chitarra tagliente,
divertenti e dannatamente efficaci. I punx crestati se li
sono persino pogati.
I Leeches invece propenevano un punk-rock più tradizionale
e lineare.
Ma ora è il momento dei ricordi, gli Adolescents salgono
sul palco. Credo che chiunque abbia amato l'hardcore
americano, porti nel cuore quell'lp del lontano 1981, in cui
Tony Cadena e i fratelli Agnew buttavano la malta su quel
sound dell'Orange County, in parte melodico, forse non
impattante come altre bands, ma che ti scolpiva l'anima per
non uscirne più. Gli Agnew non c'erano, però alla
chitarra solista per restare in famiglia c'era il figlio di
Frank, l'unico adolescente tra vecchi kids. E via.. no way!
Il pubblico è caldissimo ed emozionato, pogo e tuffi,
quando attaccano amoebaaa amoebaaaa è il momento del
delirio corale, volano le birre come comete nel cielo
dell'Init e a Soto & Co. forse viene l'occhio lucido.
Sfilano i loro classici, L.A.Girl, Deomocracy, Word attack e
una leggendaria Kids of the black hole interrotta dalla foga
trasferitasi sul palco. Sono passati 25 anni, e nonostante
la livrea non proprio di primo pelo, Cadena arringa il
pubblico e la musica rasoiante fa muovere la sala in un'onda
in piena. La finale "I hate children" chiude col botto un
concerto sicuramente positivo, nonostante una inevitabile
perdita di smalto, Cadena non ha neppure perso l'occasione
di assaggiare il sottopalco.
Roma si è confermata uno dei campibase italiani più propositivi del punk odierno, dando calore a un clima
polare..
Roadtoruins