Z'EV A TORINO: PIAZZA S. CARLO - 23/07/05

Ummmhhh…. Da dove dovrei cominciare?
Da quando si parte? Si… non fosse per la nostra Lilly femmina nostrana stavo pure per lasciare a casa la Nikon!!!!
Balzo temporale..Torino..parcheggio liscio come vaselina…..
Piazza San carlo è un cantiere….una enorme colata di cemento… forse un parcheggio sotterraneo futuro… qualcuno ha avuto la bella idea di piazzarci al centro questo cubo richiuso da teloni….. abbiamo già i nostri dubbi….. sarà che compio pure verifiche ispettive nei cantieri e so che entrarci è sempre un casino… è tutto così regolamentato l'accesso per ragioni di sicurezza.. e già mi balena l'idea che non sarà proprio il solito concerto con il palco davanti….

E di nuovo di fronte a quelle griglie… 21:30 … il cubo riporta notizia della serata che ci attende ma quelle griglie attorno alla piazza offuscono un poco le nostre attese.
Non si capisce nemmeno un cazzo, da dove si entra? Si entra? Da dove si guarda? Si gira dal'altro lato? Si, era dall'atro lato della piazza, il nostro pelato stazionava in un bunker, no una trincea… che sia tempo de' guèra pure per lui e trovato un confortevole buco si sia presto infilato? In effetti la postazione pare il nido di un criceto, la ruota l'ha sostituita con un enorme tamburo, tutto in arte povera, piastre di metallo, alcuni tubi…… senza flash e con zoom ottico e digitale la nikon da il meglio di sè.

Noi si staziona lì di fronte, con le dita attaccate alle griglie come fanno le scimmie allo zoo, nel silenzio che precede l'Atto, nell'attesa con l'ansia che sale, Lilly tradisce le sue origini isolane a favore della mia città natale, le aspettative barcollano, avvinghiata a quei fili zincati esclama….”Che incülada!”.
A migliorare la situazione c'era pure lo scoprire che in realtà stavamo pure più su del covo di Z'ev, quindi ci dobbiamo spostare e piazzare dietro alla prima fila dei curiosi.. sembrava di stare in gabbia, separati tra le arcate della piazza che ci ricordavano, come vagoni per deportati… un pubblico di future saponette chiamato per il suo ultimo viaggio. Non sarà difficile conquistare la prima posizione, quello non è un varietà televisivo, superata la sorpresa dei giochi luminosi qualcuno guarda l'orologio e dimostra di non aver compreso un cazzo…
L'ultima sigaretta però era di Z'ev, tutto il concerto con questa cosa infilata in bocca….

Parte.. non il treno.. lui… un pezzo di storia industriale, l'uomo che a vederlo pare di ammirare un vecchio altoforno, una ruota dentata di primo ‘900, una sega circolare coperta di ruggine…. No, lui è inossidabile… parte con percussioni, facendo girare le palline su similcazzi in legno, i rumori dei legnetti uniti al cupo rimbombo del tamburone sabattono in un continuo riverbero in quel teatro all'aperto.
Presto i giochi di luce, effetti sparsi qui e là, con quelle sentinelle blu, un po' puffi alieni, col becco di uccello, quelli gli uomini pietra che danno il titolo alle serate?

Il tutto sarà sempre in acustico e amplificato, mantenendo una uniformità di giochi di riverbero e accompagnamento luminoso, punti luce diffusi, un po' kitch a volte, fuochi artificiali con i veli mossi dall'aria…. Il risultato è però un bel quadretto.

Sembra un po' troppo finto, a partire dalle pietre luminose che lo circondano come un un antico tempio primitivo, o altre sostenute da quelle belle statuine..

Z'ev gira in tondo, passa a piastre quadrate sospese, i suoni metallici restituiti dal volume della piazza sono di nuovo naturalmente dilatati e moltiplicati.

La doppia visione permette sia di assistere all'evento live che alla sua controparte registrata, sul grande cubo immagini di Z'ev vanno in continua dissolvenza con altri particolari della piazza, comprese riprese video di architetture industriali e interni di officina..

Nuova rotazione o spostamento di Z'ev nella sua postazione, passa a tubi metallici, percossi da altro metalli, sarà un lungo set percussivo che chiude una serata che non si può considerare malriuscita, solo la presenza di barriere tra noi e l'evento lascia inizialmente perlessi.

Alle 23 in punto Z'ev conclude il suo omaggio alla piazza. Sul cubo scorrono le immagini del medesimo video, lui fa i sui bagagli, noi i nostri e ci si avvia di nuovo sulla via del ritorno.

L'amicizia quasi decennale con la mia compagna di viaggio permette pure alla volgarita di drex di andar a ruota libera ma lo stupore è tutto mio, Ella manifesta la sua contrarietà alla Volontà della Natura, il rifiuto di esser chiamata a “cacar figli”. :sisi:

Si esce da questa Torino che di questi tempi batte Milano a più riprese, che sia un nostro futuro campo base, un'oasi di peregrinazioni continue e villeggiatura? Vedremo nella nuova stagione..
Il ritorno è una commedia con il sottoscritto che narra di sue avventure, le prime degradadanti, le seconde nobili su un piano etico…… :lol:
Pareva finita lì se non fosse che, durante una sosta in autogrill per lo svuotamente del sé, compare qualcosa di sovraumano, probabilmente da un'astronave parcheggiata fuori, l'aliena dalle labbra al poliuretano espanso compare dinanzi ai nostri occhi, io perdo l'uso della parola, sotto quella t-shirt aderente stazionano due taniche di silicone, la pressione sulla pelle mi fa pensare agli artificieri, una vedova in bianco che presto soffocherà il suo accompagnatore. :o:

Si torna seri, la Lilly si gode la mia selezione di minimal techno e dub..... apprezza… son vicini i tempi per la conversione del forum….. qualunque considerazione sulla musica eletronica di oggi, non può che passar da Berlino....

Ecco si, ora ho capito, psychosys è frutto di una casta clonazione tra le mie cellule digitali e quelle della nuova moderatrice....ecco da dove l'han tirato fuori.. però mi sa che nno tornano i conti con le età..... chissenenfrega...... :blah:

Alla prossima….

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