Empusae + This Morn Omina @ OFF - Modena, 09/12/06

text by gilly "sephira" majo - pics by drex

Dopo un paio di mesi di attesa eccoci finalmente a Modena per incontrare la magia di artisti che possiedono una propria originalità nella scena elettronica. L'evento ha avuto luogo presso l'Off di Modena ed è stato organizzato dallo staff de La Rose Noire, che ha fatto un altro centro perfetto dopo il Golem Festival tenutosi a Bologna (photoreport).

Due gruppi in uno, uno parte integrante dell'altro, non completamente scindibili; una situazione tutt'altro che causale. Una parte dell'uno (Empusae) che si stacca e si manifesta e che come Caronte progredisce ed accompagna verso una sonorità più completa (completezza del sé), unendosi a ciò che diviene sorta di entità superiore (This Morn Omina), ma che alla fine è sempre della stessa natura su piani diversi.

Empusae è l'iniziato che si prepara alla grande danza rituale, al grande scoppio di energia, velando lo spazio con una mistica aura musicale, con un respiro sempre più regolare e profondo, il ritmo dei battiti che cominciano leggermente a pulsare.

Si cerca anche di non farsi distrarre dall'impianto crudele più adatto per la successiva serata danzante e meno per la resa dell'atmosfera live e che ha penalizzato di più questa prima performance (la batteria elettronica ne sa qualcosa). Sono stati rubati e rovinati molti di quei suoni cardine, che avrebbero intensificato ancor di più questa patina magica.

Si chiudono gli occhi cercando di andare oltre questo materialismo tecnico e si penetra la musica per ciò che è nella propria Essenza e per ciò che vuole comunicare. Le sonorità di This Morn Omina rendono spontaneo questo processo, poiché in grado di troncare qualsiasi moto passivo della mente, grazie alla perfetta fusione tra un ambient mistico e rituale (che potrebbe ricordare il genio di Raison d'Etre), qualche sprazzo di industrial che dà un tono più cupo e una ritmica trance tribale.

La musica è ciò che salva ogni situazione, senza dubbio quella di TMO è in grado di creare atmosfere particolarmente cariche a differenza di molte altre sempre in campo elettronico, ma se si dà uno sguardo oggettivo emergono tutte quelle cose che la musica è riuscita a coprire soltanto per alcuni momenti. Questi momenti sono quelle classiche situazioni da bocca aperta a mo' di cartone animato in posa stunning, in cui dopo pochi secondi anche il corpo non riesce a trattenersi dallo sfogare questo stupore, questa emozione e si butta tra le altre persone, nelle luci, nella musica, con le braccia sollevate quasi volesse catturare ogni singolo ed infinito momento.

Ci sono però quelle situazioni in cui la musica è come se cessasse di fare il proprio effetto perché ci sono dei fattori presenti che non possono passare inosservati e che forse per altri non hanno avuto rilevanza perché, come si suol dire, This Morn Omina è This Morn Omina.

E' inevitabile sentire quella sorta di barriera innalzata tra i performer e il pubblico (purtroppo molto meno numeroso di quello che mi aspettassi, ma in compenso molto carico). Una barriera fredda, che dà una sensazione di impossibilità di avere totale accesso nel mondo e nei pensieri dell'artista . A mio parere i performer non hanno trasmesso alla ritmica e ai suoni la carica di cui disponevano; sullo sfondo la regia di TMO appariva più altezzosa che riempita di magia di emozioni (come avrebbe dovuto essere se si pensa alla musica). Il soggetto più coinvolto pareva la testa rasata di Empusae, forse perchè destinato alla sezione ritmica più "manuale", sottolineando come la batteria elettronica non restituisce quella "umanità" che pervade il suono quando l'artista si bagna col proprio sudore.

C'era anche poco "gioco" con i vari pezzi, che sono stati riprodotti tali e quali a come si ascoltano su cd, mentre in un set elettronico una persona si aspetta delle manipolazioni, improvvisazioni e quei fattori che rendono i live migliori delle tracce perfettamente registrate.

E' stato davvero inevitabile sentire questo disturbo di fondo che ha causato a tratti anche una leggera delusione, ma ribadisco che quei fattori tecnici e umani sopra rilevati possono essere in parte tralasciati cosicché da riuscire a godere prettamente della loro ottima musica.

A chiudere la serata i dj di electroworld, gnosis e nox; mentre il primo apre con il suo impasto più danzabile, il secondo scatena il terremoto con tre cluster bomb da dj dell'anno ma fa la fine del pollo, il quale col muscolo bianco corre e brucia tutte le energie in un sol colpo, non per colpa della sua maestria ma per un impianto che decide improvvisamnete di tacere.... poi si riprende, anche la via del ritorno.

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