Sparkle in Grey + Kontakte @ Arci Blob (Arcore) - 25/12/06
text by Gilly "Sephira" Majo - Pics by drex
Natale con i tuoi si dice in giro, ma non tutti si divertono tra i sorrisi di marzapane e appena si sente il profumo della musica non si resiste.
Un modesto evento che spezza quell'atmosfera patinata di noia e atteggiamenti di convenienza, che pervade tutta la festa intrisa nella retorica come nei film americani.
A distanza di poche settimane è ancora l'Arci Blob di Arcore a proporre questa serata.
Sparkle in Grey ottimi, giudizio che mi balza subito alla mente ricordando la loro performance, melodie dalla rara intensità (e qui prima di tutto stringo la mano al violino elettrico e chi lo comanda). Dico rare perché non capita spesso che una melodia sia così forte da generare quella sensazione di sospensione, è come trovarsi in pace in una foresta rossa in pieno Autunno, commovente è il risultato. Le note toccano la sensibilità, acuta o meno che sia, tanto alla fine è tutta questione di orgoglio, chiunque si lascerebbe andare, le barriere alle emozioni sono triturate dal fluire di questa musica. Tuffi nel passato come in una vecchia pellicola color seppia, di quelle rovinate con crepe che tremolano qua e là, di un bambino la voce penetra i rumori del laptop, vecchi giochi che non pensavo che venissero ancora conservati dopo tanti anni.
Rimangono comunque tra i lidi dello sperimentalismo, riuscendo anche perfettamente in questa dolce ipnosi che non avviene tramite loop, ma è creata da strumenti tradizionali, un laptop, dei file-recording e rumori di vari oggetti tra cui i giochi di cui sopra, ma anche una catenella di quelle attaccate al tappo dei lavandini della cucina, il rumore dell'acqua contenuta in una bottiglia di plastica. La struttura dei pezzi ricorda molto quella del post rock, è percepibile un silenzio iniziale e finale, ciò che sta in mezzo è in continua evoluzione fino al crescendo prima della quiete della fine che si congiunge con un nuovo calmo inizio.
La sala superiore si conferma l'addetta all'elettronica, alle atmosfere più fredde e ambientali ed è qui che i Kontakte hanno montato il proprio set per la performance della serata.
E' interessante la proposta di questo trio (di cui fanno parte anime dei Tasaday) che consiste nel prendere dei pezzi di musica contemporanea (concreta, colta, d'avanguardia e altri modi con cui è stata definita a seconda del paese o della scuola) e arricchirli con elementi elettronici più moderni. Ci troviamo dunque ad ascoltare opere di nomi quali tra gli altri: Ligeti, Berio, Nono, Stockhausen, Cage, Varese.
I problemi al proiettore risultano di scarsa importanza, perché l'attenzione è focalizzata su questo sposalizio tra epoche e le interruzioni dei video possono apparire come parte della performance già frammentata di sé.
L'elettronica degli ultimi venti anni (più o meno) è stata caratterizzata dal ritmo, primo fra tutti quello dalla cassa in 4\4 e se si pensa ad un riadattamento di qualche pezzo viene subito in mente questo. I Kontakte come ho scritto sopra non hanno fatto questo banale lavoro, perché hanno saputo mantenere la struttura dei brani contemporanei mettendo solo un po' di "punteggiatura" che, ripeto, risulta di affinamento e arricchimento delle opere. Rimangono dunque protagonisti quel senso di improvvisazione, frammentazione, aritmia, imprevedibilità. Ci sono dei momenti più ritmati, ma l'orecchio non fa in tempo ad abituarsi perché tutto ritorna nell'assenza di ritmo della musica "concreta".
Si rimane dunque in attesa di altri eventi, poiché a quanto pare questo loco ne proporrà di altri validi quanto questo ed il precedente.
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