NETMAGE 2006 - Palazzo Re Enzo, Piazza del Nettuno (BO) 26-27-28/01/06
Un sabato a Bologna
Edizione 2006, attesa da tempo, con il rischio di una nevicata pesante che poteva mandare tutto all'aria, Bologna non si tinge di bianco, in altra epoca rossa, ora è un po' sbiadita.
Dopo una marcia lungo via Saffi, poi Felice, poi Bassi, la piazza, il Netmage 2006 sta lì, in uno splendido palazzo medioevale. La scelta del luogo è tra le più apprezzabili, da un punto di vista logistico il centro di Bologna è facilmente raggiungibile, come dimensionamento per l'evento ci stava giusto a pennello, da questo punto di vista quelli di xing.it non hanno sbagliato un colpo.
Io invece sembro accusare manie di persecuzione o protagonismo; camminando in piazza sento un tipo che parla al cellulare e dice "..drex.drex." per poi andarsene tutto gobbo con la sua comunicazione.. bah!! Poi esco da una libreria e un tipo mi si avvicina e dice: "drexcìya?".. (drè..drè..drè..) ma sì. compaiono due conoscenze virtuali e non solo della moderazione di Ondarock. Mattia ed Enrico. Piccolo mondo.. durante Carsten Nicolai s'avvicina 'n giovine ed esclama: "Drexkode?". Yes.. ma sì. Il simpatico Postal Market, un giovane catalogo a 8bit, avesse potuto attaccare il suo Gameboy al mixer di Nicolai, avrebbe aumentato il ivello di contrasto tra opere digitali che incontrano il medioevo.
Quel che più mi interessa è Performance Feed, ad opera di Kurt Hentschlager, alla reception riferiscono niente performance per problemi tecnici,in realtà pare che l'innondazione visuale e acustica, secondo modalità care a Mr. Granular Synthesis, alla sua prima presentazione di questa installazione, abbia avuto un esito che è sfuggito al suo controllo, in due act su 4 due persone pare abbiano accusato sintomi che rimandano all'epilessia e sono finite in barella.
Di altro accaduto nei giorni di giovedì e venerdì non so che riferire, purtroppo non c'ero.
E' sabato, salgo alle stanze superiori, "Live through this" , tre schermi, un uomo e una donna rotolano sulla spiaggia, tratto da "Zabrisky point", a fianco due schermi dove giovani, in modo speculare, ballano spesso rivolti al centro. Musica folle che richiama Zorn, scopro infatti che sono gli Zu, una collaborazione con Carola Spadoni, rappresentazione del concetto di percezione del pubblico della componente audiovisiva. Credo duri un decina di minuti.
In altre stanze Simone Tosca si concentra sul tema dei residui di immagine, lembi di luce fissati sulla retina e ricodificati dal cervello, ideando un modo per riproporli in queste stanze.
Questa di Nico Vascellari \With Love la perdo, se mai ci fosse stato qualcosa, per chi volesse sul sito c'è un trailer di "A Great Circles", ma ancora una volta leggendo il libretto ben fatto di Netmage non capisco se ho perso qualcosa di importante.
Ci sono pure Zimmerfrei, ospiti di casa, già apprezzati allo spazio Lima di poco tempo fa, purtroppo me ne devo andare; dal grazioso libretto informativo di presentazione del festival elettronico leggo della loro installazione ma poco si coglie.
Forum, multiproiezioni, sento pronunciare la parola Cage con harpsichord , penso che la cosa si faccia interessante, lo era sicuramente per chi si rivolge a videoinstallazioni, personalmente sono più interessato alla parte audio, me ne andrò dopo un'oretta, anche se la parte storica sui progetti affiancati da una semidefunta Olivetti, narrata da un protagonista, ci riporta a tempi di un industria italiana con le palle al quadrato.
E' solo un'altra opinione personale e considerazione generale che supera i confini di questo evento, l'accostamento musicale e visuale mi risulta spesso stancante, difficilmente una installazione riesce a darmi un contributo significativo all'immaginario che superi l'ascolto della sola musica ad occhi chiusi. Credo che con questa multimedialità si tenda a costruire elaborate teorie, il linguaggio dell'arte , alla reazione del soggetto e le emozioni che veicolano questi mezzi espressivi mi sembra vi sia spesso poca attenzione... formalismo. E' uno scontro frontale di treni in direzioni opposte, un'arte che veicola concetti, a volte sadicamente contorti, ed un pubblico in cerca di emozioni. Non è possibile ottenere una comunicazione efficace in uno spazio pubblico secondo modalità adatte ad una lezione di design.
La serata parte con un drone che è un po' come la tovaglia a scacchi bianchi e rossi delle osterie, cioè qualcosa che ci si aspettava insomma, piace, almeno al vostro recensore, però è lecito chiedersi se l'elettronica oggi può dare di più, sembra risvegliare ad un nuovo ordine sul finire quanto il 4\4 fa la sua comparsa. La presentazione descrive @C\Lia (P\A)come composizione algoritmica, suoni concreti ed improvvisazione, concordo, però è applicabile a chiunque suoni oggi con un occchio puramente digitale con il laptop. Carino il vjing.
Poi parte il secondo capitolo, Boris Debackere \ Brecht Debackere (B\NL)che raggiunge un bel livello intensivo ma il drex intratteneva rapporti con la redazione di Nero magazine quindi chiedo venia, video un po' morto all'inizio, poi li perdo. Il loro uso dichiarato "invasivo" del computer lo si comprende, però siamo al Netmage e mi chiedo chi non abusi ormai di questo oggetto..
Arrivano Pierpaolo Leo \ Claudio Sinatti (I) in coppia e il quadro si fa più ricco, texture a piani rarefatti che vibrano, immagini ben costruite ma l'effetto rotazione appare un po' banale. Effetto un po' plug in di win amp a tratti. Io resto del parere che sebbene siano ben fatti è meglio chiudere semplicemente gli occhi con il vantaggio di una maggiore profondità. L'applauso sottolinea il gradimento generale. La seconda foto è un mio fotomontaggio in tempo reale, per rispondere alla loro improvvisazione.
E' il turno dell'accentratore di attenzioni della serata, Carsten "alva noto" Nicolai, in parte sua l'etichetta raster-noton, si presenta con due laptop, dedicando tempo contemporaneamente ad audio e visuals..
La grafica di Carsten appare molto più elaborata, strutttura basate su linee che disegnano trame velocissime, sincronizzate con il suo intervento,
quella creazione frenetica di linee e rettangoli perfettamente integrati, la rigidità e asetticità delle linee e delle frequenze tagliate con un bisturi, ritmiche di un chirurgo digitale, si adatterebbe in camera bianca per esperimenti biologici, una stanza per la fabbricazione di microchips, è musica che con la polvere si contamina, è pura e cristallina quanto complessa nella costruzione delle ritmiche, l'inversione di marcia dalla creazione glitch e dalla riduzione degli elementi sonori, una base che si espande, dopo aver scomposto il suono per indagarne la natura ora ricorre ad un acceleratore di particelle per indagare la materia..
Se lo scorso anno fu Monolake a raccogliere il mio consenso, ora il costruttore della ritmica complessa è lui.
A chiudere un dj set, la minimal tedesca ci si augura non diventi presto come il prezzemolo perché la tendenza club di Berlino comincia a vivere un po' troppo di Allien, Hawtin, Tiefschwartz con tutti i molteplici aspiranti al seguito, mi spiace mancare al live set che segue, rinuncio per correre a Villa Serena per dare un orecchio alla coda della serata Otolab, purtroppo la dispersione del pubblico bolognese non ha dato i frutti sperati, colgo solo un finire di dj set musicalmente più intenso di quello che ho lasciato è, senza stupore, la qualità dei visuals che scorrono sui laptop è certamente di un livello che avrei voluto veder scorrere in quelle stanze medioevali in zona Nettuno.
Quindi un Netmage che ha regalato buone cose ma può dare di più, applaudire di meno serve per averne uno migliore nel 2007, magari osando un po' più di sperimentazione, uscendo dai canoni che partono dal glitch e approdano a suoni digitali sempre più freddi.. e se fosse ora anche qui di contaminarsi e sperimentare ancora un po' di analogico e 8bit? Un'eresia..
Lunga vita a Xing.. ne abbiamo bisogno. prossima tappa Dissonanze? Sto preparando le valige.