Blow up magazine presenta: "ROCK E ALTRE CONTAMINAZIONI" - Tuttle edizioni - 2003 - 238 pag. , 15€
Dai che scrivo anche questa, "Eureka" di Jim O'Rourke scorre in sottofondo che è pure a tema. Alle 18:00 un live di Xabier e Massimo Zu... devo finire..
Ottime premesse per recensire il primo volume della collana "I libri di Harry", edita da Blow up, con l'intento di fornire una guida di riferimento, una fotografia delle uscite fondamentali, una Top 600 non ammaestrata di album, tentativo di fotografare l'evoluzione della musica dal secolo precedente al 2004. Può sembrare un'operazione banale, l'ennesima selezione dei dischi migliori. In seguito alla lettura si scopre che non lo è, non è certamente una parata dei migliori successi, sempre considerando che chiunque può esprimere giudizi personali sull'importanza o meno di un dato titolo, è un compendio di storia del rock. Il termine "altre contaminazioni" nel titolo è la chiave di interpretazione del progetto editoriale, tracciare una storia del rock attraverso la citazione di uscite basilari, ricordando che l'immaginario rock è costellato di episodi che lo hanno preceduto, affiancato, contaminato appunto e altri ne sono derivati. Quindi anche classica contemporanea, avanguardie, blues e jazz, funk e quindi la componente elettronica che recupera sempre più spazio fino a conquistarsi interi territori.
Il peso che il rock ottiene è rilevante, un 50% circa, del resto è al centro dell'espressione di 50 anni di sottoculture giovanili, i tempi però sono maturi per una riconsiderazione di quel ruolo accentratore, ci fosse un volume che tratta la musica del nostro millennio questa rilevanza del Rock potrebbe venire meno.
Io sposo senza mezzi termini e reticenze questa idea di presentare la Popular Music ad ampio raggio, poteva essere infatti questo termine a guidare questa uscita, certo è che "rock" gode ancor oggi di un certo appeal commerciale, quindi è bello vederselo in copertina. Piacerà a tutti la SIB dichiarazione quando afferma che la "Sagra di primavera" di Stravinsky si presentò nel 1913 con le stesse vesti e intenzioni del punk a metà Settanta? Con un po' di gusto per la provocazione ma pure un senso della Storia che trattiamo possiamo acccettarlo.
Le recensioni sono curate dai collaboratori di Blow up, anche riprendendole dalla medesima rivista, poste in ordine cronologico, partendo da Erik satie, unica citazione dell'800, fino a Xiu Xiu con "Knife play" del 2002. Naturalmente la pretesa storicizzazione di opere recenti è da intendersi come una previsione tutta da confermare. Altro aspetto da considerare la pressochè totale esclusione di opere italiane, pochissimi titoli, Area? Ci sono. Berio? C'è. E quindi potremmo attendere un volume sulla Popular Music italiana? Mmmm.
Ci sono pure Drexciya.. molto rock.. bravo Zingales.
Insomma SIB nelle 5 pagine iniziali la presenta bene questa raccolta, andatevelo a leggere.
Un indice alfabetico permette di scorrere velocemente in ordine i nomi presenti e trovare quello che cerchiamo, probabilmente c'è, anche se ognuno di noi si chiederebbe "perché quest'altro no?". Attendiamo trepidanti una enciclopedia in 10 volumi, ditelo a SIB.
Un'ottima occasione per ripercorrere un secolo e oltre di storia della musica, recuperare ciò che possiamo aver perduto nei nostri percorsi personali e modo di confrontare la nostra opinione con quella del recensore, trovando quei punti di contatto e differenze che permettono di identificare le preferenze del recensore, ciò che ci permette di seguire o meno i consigli che ogni mese ci vengono dati dalle pagine della rivista.
Come per tutti i libri della collana è possibile ordinarlo solo presso l'editore, per i dettagli si veda la recensione di "Scultori di suono" di D. Cascella.
Buona lettura e conseguente buon ascolto.