MUSICA NEL LABORATORIO ELETTROACUSTICO: lo Studio di Fonologia di Milano e la ricerca musicale negli anni Cinquanta – Nicola Scaldaferri – Libreria Musicale Italiana, 1997 – 162 pagg., 15€
Qualche tempo fa la recensione di “C'erano una volta 9 oscillatori” permetteva di recuperare una fetta di storia musicale italiana, un libro e cd che descriveva l'avventura dello Studio di Fonologia di Milano.
Si torna sull'argomento per ampliare il contenuto, con una pubblicazione premiata alla terza edizione del Premio Internazionale Latina di Studi Musicali del 1994. Era la tesi di laurea di Scaldaferri, con un libro alle spalle da musicologo, sulla musica degli Albanesi di Basilicata; egli stesso suona la zampogna e compone musiche di avanguardia.
Lo scritto si addentra negli ambienti musicali delle avanguardie degli anni Cinquanta, primi esperimenti di musica elettroacustica nei quali lo studio di onde sinusoidali e tecniche musicali seriali costituirono le premesse per la penetrazione della musica elettronica nel mondo contemporaneo.
Oggetto principale dello studio il ruolo chiave svolto dalla radio nell'evoluzione della musica elettronica, sia per la possibilità di fornire un adeguato apparato tecnologico sia per la possibilità di tradurre in applicazione i risultati, sia musicali che di sonorizzazione radiofonica.
La struttura dei capitoli permette di passare dall'argomento generale, la situazione musicale elettronica delle avanguardie degli anni '50 nei contesti radiofonici del tempo, fino all'analisi di un'intera composizione di Maderna, per osservare da vicino la nascita di un lavoro musicale che rompeva gli schemi di composizione tradizionale.
Siamo stati protagonisti, purtroppo dimenticati, anche se in un contesto di musiche d'avanguardia che avevano già maturato le prime esperienze altrove, tra la musica concreta a Parigi e gli esperimenti di onde sinusoidali a Colonia.
La storia è raccontata in molte pubblicazioni, il libro di Scaldaferri è quindi in parte un modo per ritornare a ripercorrere le tappe da quando Schaeffer a Parigi dirige il Groupe de Recherche de Musique Concrète (GRMC).
Parliamo quindi di tappe e di evoluzione, quella che portò musicisti di Colonia dal 1950 a sperimentare con onde sinusoidali, per pochi anni quella sarà la modalità di produzione seriale, una fase cosiddetta “pura”, sperimentale, per poi lasciare spazio dalla seconda metà degli anni '50 ad una integrazione tra elettronica e strumenti tradizionali, l'elettroacustica.
Il secondo capitolo presenta quindi questo panorama estero; nel terzo si descrive la situazione italiana: dall'inaugurazione dello studio di Gravesano del '54, agli incontri tra Berio e Maderna, la nascita dello Studio di Fonologia con l'indispensabile collaborazione di Rognoni e Leydi a fronte dell'idea di avere uno studio di composizione elettroacustica, il quale venne realizzato presso gli studi della RAI di Milano. Il resto del capitolo è storia delle produzioni e frequentazioni dello studio, fino alla sua chiusura nel 1983.
Il quarto capitolo permette di addentrarsi meglio nella specificità del laboratorio elettroacustico; Scaldaferri presenta l'analisi di una composizione di Maderna, “Notturno” del 1956. Il processo di analisi è comunque deduttivo in quanto presso lo Studio Milanese la dotazione dell'archivio è stata piuttosto scarsa rispetto alle controparti estere. La prematura morte dello Studio ed il suo stato di abbandono per anni, la scarsa propensione da parte dei musicisti di operare attraverso partiture tecniche e annotazioni ha prmesso di lavorare solo su una esigua quantità di informazioni.
Questo testo lo si potrebbe consigliare se la priorità della conoscenza riguarda l'evoluzione generale degli studi di Fonologia, con un dettaglio sulla storia dei lavori condotti presso lo studio milanese. “C'era una volta 9 oscillatori” invece, essendo organizzato anche sulla base di interviste ed avendo in allegato un cd rom, è una scelta migliore per la quantità dei contenuti.
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Immagini delle apparecchiature dello Studio di Fonologia della RAI in mostra al 5° Incontro Biennale Internazionale sul restauro audio del 04-07\10\06
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