KAOS: i sensi si moltiplicano - Paola Verde - Libro autoprodotto, Dicembre 2005 (MI) - 140 pag. 15€

Volevo partire dal libro ma sono ancora molto impressionato dal sito che questa fotografa ha allestito per presentare una serie di immagini che su di me hanno un forte impatto, fabbriche lasciate al loro destino, ci avrà pure lavorato su quelle immagini ma per rendere ancora più forte l'aspetto comunicativo.

Il destino di quei luoghi che hanno migliaia di storie da raccontare ha un significato culturale che non si sottolinea mai abbastanza, una riflessione che si preferisce mascherare dietro luci al neon che attirano gli allocchi del compri 8 paghi 6, ne butti via 2, uno lo regali, col risultato quindi che li hai pagati di più e hai contribuito ad incrementare inutilmente la produzione di rifiuti.

E' il passaggio della società dalla fase produttiva a quella dei servizi e della spirale mai sazia del consumo, le aree dormitorio del tutto compreso e servito, con la farmacia sotto casa che ti permette di sopravvivere alla condizione del precariato.

Paola Verde le ha fotografate, alcune, ritranedone angoli che sintetizzano l'intera forma. "Kaos" è l'occhio su una piccolissima parte del tutto, una spia nell'intimità del Rave party.

Una sottocultura ormai lontana ci aveva dipinto un manifesto artistico, visivo e musicale, chiamato Industriale, sopravvissuto ad oggi, mutando secondo forme dipendenti dal contesto sociale e dalla tecnologia.

Un'altra sottocultura giovanile le ha ereditate, le ha nuovamente ricontestualizzate in altra forma di produzione, le fabbrike, quelle con la kappa, un uso che è espressione di vita, insieme abuso discutibile, uno scontro di culture, tra due estremi di difesa della proprietà privata a oltranza contro un bisogno di spazi, peraltro temporaneamente autonomi.

Chi non ha alcun legame con queste ambientazioni, chi non ha mai compreso il rapporto feticistico tra l'Uomo e la Kassa, chi non ha mai donato il proprio corpo per esperimenti di miscelazione tra la sua fisiologia e le frequenze acustiche, può solo guardare con curiosità.

Come li ho spesso definiti sono luoghi di contraddizioni e anche di abusi ma non mi sento di criminalizzare qualcuno, se la madre degli imbecilli è sempre in cinta è chiaro che anche in questi luoghi vi sono presenze indesiderate e vi è consapevolezza in questo, problema difficilmente risolvibile. La Repressione ha soluzioni pronta consegna ma non ha mai vinto a lungo termine per due semplici ragioni: la prima è che i problemi della società moderna hanno spesso alla base la mancanza di una cultura con un occhio rivolto al futuro; l'altra ha un carattere di forte attualità, molto italica la questione, ciòè che con esponenti di alto grado che dovrebbero stare in galera, secondo principi di Giustizia ancora da scrivere sui codici dell'Uomo, a scontare i loro anni, condonati a colpi di decreto, dicevo con simili figure in libertà mi chiedo che senso abbia inseguire qualche giovane che in fondo, quando anche faccia del male, lo fa contro sè stesso e con un grado di pericolosità sociale nullo se confrontato con simili nobili e altolocati modelli in doppiopetto.

Sfogliando le pagine e leggendo le brevi ma intense note presenti ognuno può trarre le proprie conclusioni, esattamente come diverso è l'approccio per chiunque si avvicina a quei luoghi. Così come la fabbrika può comunicare un senso di contaminazione ambientale e pericolo può anche ricordare chi, lì dentro, ha vissuto una vita di relazioni umane, contribuendo alla crescita di una potenza industriale anche con la propria salute, pigliandosi un cancro; allo stesso modo l'immagine dei frequentatori può andare dalla denigrazione perpetrata col megafono dei Media alle storie molto personali di ognuno che, almeno una volta, ci ha messo piede senza alcun pregiudizio.

 

"Questo libro è dedicato a chi con uno sguardo riesce a trasmettere energia,

all'empatia che si crea in telepatici discorsi dove le parole son superflue,

a chi con la sua musica è capace di far trascende il corpo e l'anima,

e fa venire la pelle d'oca mentre ci si trasforma in fluidi e ci si fonde all'unisono, con il viso rivolto verso il suono, in silenziosa preghiera, danzando........."

 

Per leggere il resto lo dovete acquistare... si tratta comunque di un libro fotografico. Trovate le info sul suo sito ma il consiglio è di andare a guardarsi tutto...

http://interzone23.org/index.htm

 

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