HIP HOP, REGGAE, DANCE, ELETTRONICA - Stile Salentino/1 di Federico Capone - Stampa Alternativa (2004) 105 pag.

reviewed by Psychosis

Federico Capone, autore già di altri due libri riguardanti la popular-music italiana, "Usi,cosumi, superstizioni. Antologia di autori italiani e stranieri dal '700 al '900" e "Lecce che suona.Appunti di musica salentina", espleta la sua passione per le culture popolari con questo testo riguardante la scena hip hop salentina e non solo e le sue contaminazioni con il dub e la jungle.Vi è allegato inoltre un cd di 16 brani.

La terra salentina è colma di cultura danzante e musicale fin dall'antichità, e aldilà di una musica d'autore più mainstream e dello stesso tarantismo, che ha assunto negli ultimi anni una fenomenologia quasi commerciale, serba dentro di sè un cuore genuino pulsante fatto di rielaborazione dei generi afro-americani, tramite il dialetto e le liriche tra lo spassoso e l'esistenziale, sprazzi elettronici e quel senso ritmico festaiolo che appartiene da sempre a questi luoghi.

Capone fa notare le differenze fra le varie scene italiane hip hop (o posse), e come quella salentina fosse a sè stante, sia per motivi socio-economici, sia meramente linguistici e gergali, con liriche a volte difficilmente comprensibili a persone "non iniziate", o in lingua albanese come nel caso di alcuni pezzi dei Mas Mas.

Interessante è la premessa riguardante le fasi storiche dell'hip hop italiano, individuandone tre: dal 1983 al 1990, dal 1990 al 1994 e poi fino al 2000. Importante nel contesto, tenere presente di uno strato hip hop più commerciale e superficiale e di uno underground.
Nella prima fase, sulla scia di quello che accadeva nei ghetti neri americani, in Italia arriva la breakdance, il writin' e anche un rap filtrato dalle majors, però quasi di intrattenimento.
E'a Bologna, soprattutto nel CS Isola Nel Kantiere, che inizieranno invece i primi esperimenti multietnici, frequentati da giovani di tutta Italia. Neffa, Gopher D e il maestro di origine caraibica Soul Boy passano per Bologna, fino all'avvento del Sud Sound System, e dell'abbandono del cantato in inglese per l'italiano, con liriche anche politicizzate. Nella seconda parte dei '90s, ci sarà un ulteriore ricerca nelle metriche e nello sviluppo del djin'. In questa fase, saranno la Pergola a Milano e il Link a Bologna a fungere come principali centri di aggregazione, fino allo storico "Flava of the year '98" al Link, con il primo campionato italiano Itf (International turntablist federation).

Con uno stile coinciso, ricco e schematico, Capone passa poi alla descrizione dell'hip hop salentino, tenendo poi in appendice una descrizione biografico/stilistica dei vari gruppi o djs lì operanti, con interviste a Gopher D e Dj War, riportando infine i testi dei brani non strumentali presenti nel cd.

Indagando le commistioni con il reggae, gli esordi tarantamuffin, le liriche, riferite anche alle condizioni sociali dei giovani salentini, costretti spesso ad emigrare in cerca di lavoro, Capone oltre a presentare tutta l'evoluzione della parabola hip hop, presenta varie tabelle di paragone con gli altri generi locali, dalla pizzica al folk, effettuando uno studio sistematico dei testi. Nel cd, c'è spazio per vari esponenti salentini, dall'hip hop-reggae fino alla drum'n'bass e un elettronica più sperimentale.
Un ottimo testo, scritto in maniera chiara ed esaustiva.


La Tracklist del cd

1 Fore Motha '97 - Alleluja
2 Skema - Io e te
3 Mas Mas - Shqiptalia
4 Skema - Primo risveglio
5 Fore Motha '97 - F.M. '97..
6 Working Vibes - Camenati
7 Vento di Fronda - Gorgonzola
8 Electric Jassound Project - Back
9 Gopher - Huruma
10 Science Force - Chinese revenge
11 Dj War - Really dreaming
12 Principino - Check this sound
13 Dj War - Formula 3
14 Science Force - Zion
15 Insintesi - S'aria
16 Programmer Unit - Fox trot & riddim'n blues

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