GENERAZIONE BALLO\SBALLO: L'avvento della dance music e il delinearsi della rave culture - - di Simon Reynolds, Arcana Musica., 2000 - 522 pag. 18 €

Generazione Sballo\Sballo è l'infelice titolo dato da Arcana editrice a "Generation ecstasy: into the world of techno and rave culture", un tomo di 500 pagine che racconta la storia della dance moderna, vista dagli occhi di un frequentatore, più vicino alle atmosfere del Rave che agli sviluppi "progressive" dell'elettronica da ascolto, sottolineando le sensazioni psicho-fisiche trasmesse dall'elettronica musicale che si sviluppa dagli anni '80 fino alla fine degli anni '90 e la compenetrazione degli aspetti tecnologici e "chimici" con questa evoluzione.

Simon Reynolds fotografa così la sua visione dei battiti più significativi di quasi 20 anni, l'origine di House e Techno, la nascita dei Rave Parties, esperienze con ecstasy e gli sviluppi dei generi derivati.

Reynolds sostiene che sia più importante il ruolo delle frange più estreme a far maturare la scena elettronica, il fronte progressive è ciò che evolve verso suoni che allontanano dallo spirito originario. Non è mia intenzione dimostrare la mia posizione a favore o meno di quanto è dichiarato, leggendo "Generation ecstasy" considerando che è scritto da un protagonista, anche chimico, di questa avventura si può avere un'ottima sintesi di questo lungo periodo.

Egli suddivide l'elettronica in tre tipi per impiego e contesto:
•  da club come House, Garage, Detroit Techno.
•  l'Hardcore per Rave o club, per un pubblico più giovane
•  l'ascolto casalingo, più d'atmosfera, anche per chi è lontano dalla cultura dance.

Interessante l'osservazione relativa all'assenza di comunicazione verbale, salvo ove vi sia la presenza di MC's, nell'elettronica non ha tanto senso chiedersi cosa significa, piuttosto come funziona.
Il rock vive di testi, riferisce di un'esperienza, il Rave la costruisce, il testo ha un significato che appartiene al linguaggio verbale, il suono di basso appartiene ad un linguaggio delle emozioni che necessita di diverse modalità di interpretazione.

I capitoli si succedono analizzando particolari contesti storici, periodi di pochi anni in cui si presenta la nascita e lo sviluppo di particolari generi, attitudini, situazioni. Come spesso accade partendo da una recensione è possibile riprendere contenuti che si integrano con il resto che è presente in Drexkode.net.

Ormai un luogo comune partire dagli anni '80, qualcuno potrebbe obiettare che vi è una ragione culturale, ripartire sempre dai medesimi luoghi geografici, New York, Chicago e Detroit, una volontà di mantenere una visione che dona un primato agli Stati Uniti per ciò che in realtà covava da tempo nell'Occidente Europeo, Kraftwerk prima e poi synthpop europeo ed EBM. Certamente questi sono forti influenze ma non si tratta di partire dalle origini della musica elettronica pop quanto dalle origini della dance, in questo caso è più lecito pensare ad una influenza di una Europa elettronica nei confronti di una tradizione Dance che ebbe origini nella musica afroamericana, nella Disco che ebbe a New York una patria e terreno di sviluppo.

Molteplici i dettagli di citazioni ed episodi, il testo può considerarsi una sorta di piccola enciclopedia, non certo utile per rapidi riferimenti ma per approfondimenti tematici, essendo chiaro il contenuto di ciascun capitolo dai relativi sottotitoli.

Chiaro quindi che dalla lettura del solo primo capitolo si può comprendere ad esempio perché ebbe origine il termine Techno, House, Garage, Acid oppure in che contesto emergono gli "strumenti del mestiere", le Roland TB3030, TR808 e 909, il tutto naturalmente con un ricco dettaglio di contenuti e fatti di quell'intervallo temporale.

Da quanto detto si discosta un po' il secondo capitolo, che appare più un piccolo saggio sull'introduzione del campionamento e i risvolti musicali e culturali che comporta la sua introduzione in ambito musicale, interrogandosi sul senso e la direzione della musica elettronica.

Reynolds continua quindi con la nascita del Rave, prima e seconda ondata per giungere agli anni '90, la presenza assidua dell'ecstasy e quanto la presenza di questa sostanza abbia influenzato la direzione della musica stessa. Uscendo dall'ambito propriamente elettronico il testo offre un ampio approfondimento alla scena Madchester di Primal Scream, Stone Roses, Happy Mondays, dimostrando come la dance penetri anche in contesti pop rock.

Fatto certo è che la musica dance rimbalza di continuo attraverso l'Oceano Atlantico, come per altro si osserva in ambito rock, rendendo due continenti oggetto di continue influenze reciproche, spesso mantenendo un distinto carattere dovuto essenzialmente al maggior peso della cultura afroamericana o bianca tra Stati Uniti ed Europa.
Una musica Europea semplificata a livello di ritmo, spesso più attratta dall'aspetto melodico o dal tratto intellettuale dei suoni, più propensa all'ascolto in alcuni generi emergenti più che nel vivere fisicamente l'intensità musicale attraverso il ballo. La dance Italiana, quella di Giorgio Moroder da Monaco, dimostrano come l'Europa necessiti spesso di una semplificazione ritmica per poter vivere più agevolmente una notte nei clubs. Diversamente per l'Inghilterra, dove la presenza radicata di cultura di origine africana, specie nella periferia londinese, favorirà la nascita di alcuni dei generi più influenti in ambito dance, dalla Jungle al Drum'n'Bass, passando anche per il Trip Hop di Bristol.

E quindi il testo permette di riprendere il viaggio, leggendo di Rave negli USA ed in Europa, eventi dove si individua una correlazione con la cultura psichedelica degli anni '60, o la tradizione Hippie nell'Inghilterra di travellers e Spiral Tribe.

L'orientamento di Reynolds, come già sottolineato, è più volto a dar voce a quanto cova in ambienti più radicali, dove lo spirito originario si manifesta forse in modo più "anarchico", dove l'energia si sprigiona in una intensità insieme psichica e corporea, accompagnata ma non necessariamente con l'ausilio di "mezzi chimici".

Warp record, la cosiddetta Intelligence Dance Music, Ambient\ Chill out, trovano una loro collocazione per soddisfare l'ascoltatore meno predisposto alla turbolenza dei raves o all'umidità, rumore e fumo dei clubs. L'elettronica da ascolto irrompe sulla scena con la pubblicazione da parte di Warp records nel 1994 di "Artificial Intelligence", con Autechre, Aphex Twin, Black Dog e altri, per rimarcare nuovamente i confini che in ambito rock sono stati ampiamente tracciati e scavati da posizioni favorevoli più al punk o al progressive rock.

Un altro capitolo, rende evidenti atteggiamenti che portano irreversibilmente al vivere la musica in modo distruttivo; esso delinea la crisi avvenuta nel '92-'93, quando l'ardkore paga il tributo dovuto all'iniziale abuso di sostanze, l'attacco di panico diventa oggetto d'ispirazione per il Darkcore. Al banco di regia 4 Hero, i quali come altri esponenti di spicco, non facevano uso di droghe. Abuso che continuerà nel Gabba olandese a cui risponde uno scarico di tensione con la risposta "Happycore", vicina al Bouncy scozzese. O ancora l'"Happy Hardcore", di derivazione Jungle. In merito all'ecstasy Reynolds sottolinea l'effetto sociale, meno aggressività, empatia, assenza del concetto di trasgressione sessuale, lontananza dall'alcool per la competizione nel metabolismo tra sostanze.

Altra strada che non potrebbe mancare in un simile "racconto" dettagliato, aggiungerei tra le più significative, è quella intrapresa dai produttori della seconda generazione di Detroit, la Techno cambia pelle, o forse è meglio dire che la Techno per come la conosciamo oggi nasce in quegli anni, dalle basi di Atkins, Derrick May che si ritira deluso, riparte grazie all'impegno di Mike Banks e Jeff Mills con la creazione di Underground Resistance, un etichetta militante, poco disponibile al compromesso con l'industria discografica, nella quale troveranno dimora anche il duo di culto electro Drexciya. Mills è molto concettuale, una intellettualizzazione della dance. A sottolineare il diverso approccio culturale è la distanza dall'abuso di droghe secondo alcune prese di posizione contro l'usurpazione della Techno europea che emergono nella Techno afroamericana.

Ed è a Detroit che Hawtin fonda la +8, tra inni rave e suono acid se ne discosterà preferendo un suono più intenso meno aggressivo, chiamandosi Plastikman. I consensi per questi suoni si troveranno nella Berlino dei primi anni '90.

Dal '93 si sviluppa una scienza del breakbeat con molti campionamenti e sperimentazione, era più facile infatti creare ritmiche complesse campionando che costruendole. Poi l'introduzione della linea di basso a velocità dimezzata che da un senso di pulsazione. I neri inglesi lavorano più sul breakbeat che sulla parte vocale, perché il rap si adatta meglio all'accento americano. Il Breakbeat si elabora, il lavoro sui campioni con timestretching e velocità, oltre che nel suono di basso portano al Drum and bass che si fa strada in territori Jungle, con influenze più dark nel Techstep di Ed Rush e Optical.
Grande importanza hanno le radio pirata per la diffusione della Jungle. Si racconta della loro nascita alla legalizzazione di Kiss FM.

A Bristol l'Hip Hop rallenta e va in paranoia, prima i Massive Attack poi Tricky e Portishead scrivono le pagine migliori di questa costola dell'elettronica inglese che traccia un solco in un paio d'anni.

Chiaro che il passo successivo, dopo tutta questa concentrazione di lavori stimolanti e innovativi dei primi ani '90, è un rimescolamento mediante una sperimentazione spinta, che frantuma confini di generi dance e di ascolto, nella seconda metà anni '90 Mike Paradinas di MuZiq, Mouse on Mars, Luke Vibert e altri elaborano la cultura del Dj set e suonano tutto ciò che la loro fantasia produce.
Il contributo forse maggiore di queste evoluzioni è dato dall'House, diretta discendente della Disco, si evolve in continui stili, mantenendo un suo tratto distinto, dall'Handbag, Acid, dalla Deep al Progressive, nu-NRG, Tech-house, Micro-House,etc.

Arriva poi lo sputtanamento del rave, la vendita di quella cultura al mercato dell'industria del divertimento che ha il suo apice nell'invasione di Berlino con il Love Parade. Una reazione, più industriale, dalla Digital Hardcore e più minimalista con la Mille Plateaux, etichette che dimostrano l'esistenza di scelte radicali, una posizione contro in ambito elettronico, caratterizzata da generi abbastanza disimpegnati, per arrivare a Spooky, uno dei Dj più eclettici e acculturati.

Il testo di Reynolds dimostra come dalla dance elettronica si siano avute diramazioni continue e una continua nascita di generi e stili, con culture di appartenenza e fortemente condizionati sia dall'evoluzione tecnologica che dagli effetti dell'uso e abuso di diverse sostanze.
Reynolds afferma che l'uso ricreativo della droga è consolidato nella società britannica ed è pure essenziale: scarica tensioni relative allo sfruttamento del lavoro e della sotto-occupazione, incanala scontento e idealismo in una temporanea soddisfazione delle proprie utopie, I club intesi come prigioni del piacere, anche se le zone temporaneamente autonome non godono di ottima salute in tal senso, in quanto la valvola di sfogo data dall'abuso le rende anch'esse zone di decompressione, per riprendere il ritmo senza quelle energie che andrebbero veicolate per un cambiamento a monte della propria crisi.
Una sua interessante nota: "coltivo una teoria secondo la quale la vitalità di un genere pop è inversamente proporzionale al numero di libri che sono stati scritti su di esso".

In appendice sono presenti due capitoli dedicati alla Trance e al Garage inglese, presentando tratti caratteristici ed evoluzione dei generi.
Della trance se ne ripercorrono le tappe e i principali protagonisti, un completamento di quanto già riportato nei precedenti capitoli.
Il garage è ben delineato, secondo sue caratteristiche proprie, la capacità di far convivere contemporaneamente aspetti che hanno costituito il disgregamento di altri generi, la contrapposizione tra femminile\maschile, pop\undreground, futuro e tradizione. L'espressione della cultura inglese che cerca un riscatto e si da alla cocaina e champagne, la dance che meno interessa a chi si rivolge all'underground, un fenomeno molto londinese nei suoi tratti caratteristici, tappa evolutiva del suono della periferia londinese che va dalla Jungle al Drum and Bass, quindi all'UK Garage\2-step, oggi si ritrova nel Grime o Dubstep, una sua versione rallentata e strumentale, sulla quale gli MC trovano la possibilità di stamparci le proprie rime senza scimmiottare i rappers americani.

Al termine una vasta discografia, suddivisa secondo i capitoli del testo, consiglia i principali nomi e uscite discografiche, abbastanza dettagliata trattandosi di una 40° di pagine.

Altamente consigliato a chi sia interessato alla Dance elettronica.

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