CAPITOLO 4: LA CULTURA DIY E IL MOVIMENTO ANTIGLOBALIZZAZIONE
NOTA: questo capitolo è stato scritto praticamente a ridosso degli avvenimenti di Genova 2001 (le manifestazioni anti G8 e il massacro inscenato da sbirri, media e politicanti vari.). Occasione che ha portato il Black Bloc per la prima volta sotto i riflettori italiani con un mare di polemiche. Questo è il risultato dei primi "umori" del periodo. va da se che eventuali inesattezze ne sono il riflesso
Obiettivo di questo capitolo è stabilire se si possa rilevare una qualche connessione tra la cultura DiY, movimento anarchico fortemente anticapitalista e conseguentemente contro la globalizzazione, ed il relativamente recente fenomeno del Black Bloc, movimento che ha guadagnato molta notorietà nel contesto delle manifestazioni anti-globalizzazione. Prima di accedere ad un'analisi di questo tipo è necessario cercare di fare luce sul controverso e male interpretato "movimento" Black Bloc , movimento che ha subito una forte strumentalizzazione la quale ha provocato discriminazioni e fraintendimenti. Sulla base di numerose testimonianze e comunicati sia "interni" che "esterni" si cercherà di far luce su tali erronee interpretazioni, descrivendo il Black Bloc , per quanto possibile, nei suoi reali intenti e motivazioni.
4.1. Black Bloc
4.1.1. Pratiche ed obiettivi
Il Black Bloc ha cominciato a monopolizzare vigorosamente l'attenzione dell'opinione pubblica durante gli scontri in occasione del vertice della World Trade Organisation , tenutosi a Seattle nell'ultima settimana di novembre dell'anno 1999. Il WTO è un'organizzazione che si occupa della redazione e negoziazione di accordi sul commercio internazionale ai quali partecipano la maggior parte delle nazioni. Fine ultimo di tali accordi, soggetti a ratifica parlamentare nazionale, è il fornire una efficace e sicura omogeneizzazione delle regole di tale commercio in modo da garantire alle imprese transazioni più chiare ed agevoli. Secondo il movimento anti globalizzazione, invece, il principale intento del WTO è piuttosto l'eliminazione di tutte barriere che impediscono un effettivo commercio mondiale ivi incluse quelle che garantiscono la tutela di alcuni diritti fondamentali. "(.) è semplice pensare alle barriere commerciali in termini di eliminazione delle barriere al profitto. Queste barriere potrebbero includere anche l'eliminazione di decenti diritti civili per i lavoratori, norme di sicurezza e diritti umani in genere. Inoltre le leggi nazionali potrebbero essere scavalcate se interferissero con un organismo che garantisse (alle multinazionali) il divino diritto di fare soldi." Tale vertice è stato accompagnato da violenti scontri tra polizia e manifestanti, alcuni dei quali, molto ben organizzati, hanno adottato numerose tecniche di vera e propria guerriglia urbana, erigendo ad esempio barricate in pochissimi minuti, servendosi dell' arredo urbano (cassonetti, automobili eccetera), al fine di agevolare la fuga dalle cariche dei poliziotti in tenuta antisommossa. Cariche spesso "stimolate" dalle opere di devastazione messe in opera da gruppi agguerriti di dimostranti che verranno presto definiti col termine Black Bloc dalla loro abitudine di vestirsi di nero (d'ora in avanti ci riferiremo spesso a tali dimostranti definendoli come: "attivisti neri").Obiettivo di tali dimostranti non è, come spesso decantato sia dai media ufficiali che da quelli "alternativi" di movimento, la devastazione incontrollata della città, ma la distruzione "mirata" di determinati bersagli strategici ritenuti veri e propri simboli del capitalismo e della proprietà privata delle multinazionali.
Tali obiettivi, spesso precedentemente accordati dai vari gruppetti autonomi, vengono colpiti devastando vetrine, insegne, telecamere e, tempo permettendo, anche mobilio interno di catene di negozi, agenzie, sedi e distributori. Tutte strutture di proprietà delle multinazionali e / o delle banche ritenute le principali o uniche, se si esclude la classe politica, beneficiarie del processo di globalizzazione in atto. "Il 30 novembre, diversi gruppi di individui uniti nel black bloc (blocco nero / spezzone nero) hanno attaccato molteplici obiettivi sedi di multinazionali nel centro di Seattle. Tra queste c'erano (tanto per citarne alcune): Fidelty Investment (azionista di maggioranza della Occidental Petroleum , che vuole eliminare la tribù degli U'wa in Colombia per estrarre dai loro territori), Bank of America , US Bancorp , Key Bank e Washington Mutual Bank (istituzioni finanziarie chiave nella espansione della repressione globale operata dalle multinazionali), Old Navy , Banana Republic e GAP (come società di proprietà della famiglia Fisher, sono responsabili e simbolo della distruzione delle foreste del Northwest e sfruttatori dei lavoratori del terzo mondo con paghe miserabili), NikeTown e Levi's (i cui prodotti hanno prezzi altissimi e sono prodotti in condizioni di semi-schiavitù nel sud del mondo), McDonald's (paghe bassissime, spacciatore di cibo spazzatura, responsabile della distruzione delle foreste tropicali, per la distruzione del suolo e per l'uccisione di milioni e milioni di animali), Starbucks (venditore di una sostanza, il caffè, che provoca assuefazione, viene prodotto in fattorie dove i contadini, con paghe al di sotto del livello di povertà, nella produzione sono forzati a distruggere le loro foreste locali), Warner Bros (monopolista dei media) e Planet Hollywood (per essere Planet Hollywood )." Altri "illustri" obiettivi, tra i più comuni destinatari di molte azioni dirette da parte del movimento, sono: Shell (inquinamento ambientale, conseguente distruzione di ogni forma di sostentamento, pesca e agricoltura, del popolo nigeriano, sostegno di politiche razziste di apartheid, genocidio attraverso l'importazione di armi a sostegno di un regime militare che brucia villaggi, violenta e uccide il popolo nigeriano) , Nestlé (responsabile, dati UNICEF, della morte di un milione e mezzo l'anno di bambini del Sud del Mondo a causa del latte in polvere da loro commercializzato che provoca malattie e denutrizione. "Una delle strategie di maggior successo della Nestlé consiste in forniture gratuite di latte agli ospedali: allattare con il biberon i neonati favorisce l'insuccesso dell'allattamento naturale." Vengono inoltre contestate alla Nestlé l'inosservanza delle norme di sicurezza, discriminazioni, vivisezione per i prodotti L'Oréal e Lancôme ) , Benetton (esproprio della terra della popolazione Mapuche in Argentina, dubbie relazioni d'affari e sindacali in Sicilia, mire espansionistiche in Turchia a danno della popolazione kurda perseguitata) così come tutte le multinazionali, le banche e le associazioni che coltivano interessi nello sfruttamento umano, animale e naturale o le cui politiche sono poco chiare o ambigue.
Genova sarà invece testimone della distruzione non solo di simboli "del potere", tra cui l'attacco al portone del carcere di Marassi con lancio di pietre e molotov da parte di 2/3000 manifestanti, ma anche di piccoli negozi e macchine "proletarie". Tale distruzione, condannata tanto dal movimento No Global quanto da molti attivisti del Black Bloc , risponde ai numerosi sospetti riguardo ad infiltrati (si parla sia di poliziotti che di nuove frange di nazisti estremisti inglesi in accordo con la polizia) nel movimento durante i disordini in opposizione al vertice G8 di luglio 2001. Questi infiltrati avrebbero contribuito ad inasprire le tensioni fra dimostranti pacifici e "attivisti neri" ed avrebbero fatto sì che la sospettata strumentalizzazione del movimento legittimasse le violentissime e indiscriminate cariche poliziesche anche su inermi manifestanti. Si tornerà più avanti su questo argomento. Distruggendo i simboli del capitalismo e della proprietà privata, gli attivisti che fanno uso di questa tattica di azione diretta mirano a lanciare un preciso messaggio che evidenzia una prima e fondamentale distinzione tra gli obiettivi finali del Black Bloc e quelli del variegato movimento No Global, movimento che ha saputo raccogliere dietro una protesta comune numerose correnti politiche e ideologiche quali ad esempio: gruppi di sinistra, di estrema sinistra, comunisti, autonomi, anarchici, pacifisti, cattolici, partiti e sindacati da tutto il mondo. Fine ultimo della maggior parte di queste correnti è una "umanizzazione" del processo di globalizzazione che preveda uno sviluppo dell'economia globale sensibile alle esigenze ed agli interessi delle popolazioni sfruttate sia nel sud sia nel nord del mondo.
La critica radicale anarchica del Black Block rifiuta fermamente questa posizione moderata, affermando che è utopico pensare che gli sfruttatori possano essere i riformisti in quanto finirebbero per intralciare i propri interessi e profitti, quegli stessi interessi che perseguono distruggendo indiscriminatamente l'ecosistema in un contesto di sfruttamento, questo sì, globale. "In una società che si fonda sui diritti della proprietà privata, quelli che sono capaci di accumulare molti beni di cui gli altri hanno bisogno o desiderio hanno un grande potere. Per estensione, hanno un ancor più grande potere quanto più riescono a far percepire agli altri di dover desiderare o di aver bisogno di determinati beni, solitamente nell'interesse di aumentare i loro profitti. Portare avanti il "libero mercato" vuol dire far arrivare questo processo alle sue logiche conclusioni: una rete di poche industrie monopoliste con un controllo completo sulle vite di tutti noi. Portare avanti un "mercato giusto / equo" vuol dire aspirare a vedere questo processo mitigato dalle leggi dei governi, ossia imporre degli standard umanitari di base. Da anarchici rifiutiamo entrambe le posizioni. La proprietà privata - e quindi il capitalismo - sono intrinsecamente violenti ed oppressivi e non possono essere riformati o mitigati." Oggetto di contestazione non sono le sole istituzioni internazionali ma la società nel suo insieme. Società che risponde a quella logica capitalistica, capace di strutturare la vita di chiunque, nella quale la globalizzazione agisce come una nuova forma di imperialismo che saccheggia il pianeta avvalendosi di istituzioni finanziarie iper-nazionali (F.M.I., Banca Mondiale, W.T.O.), di nuovi strumenti e meccanismi di repressione (scienza informatica, genetica, armi elettroniche, nuove tecnologie), di legislazioni internazionali "antiterroristiche" tese a criminalizzare la resistenza "(.) unite ad un arsenale ideologico modernizzato - derivante dalla, altrimenti sanguinaria, civilizzazione occidentale umanitaria e democratica - che renderanno le operazioni di morte più digeribili. mentre gli stati e il capitale lanciano un attacco globale in termini politici, militari ed economici, la questione di una "opposizione antagonista" , del contrattacco da parte di un movimento antagonista che combatterà dall'interno la nuova realtà globale, è proposta più urgentemente che mai."
4.1.2. Storia e struttura
Contrariamente ad una credenza comune il Black Bloc non si è formato in occasione del vertice di Seattle ma esiste sin dai primi anni novanta. Presenza sempre più costante delle proteste nord americane anarchiche, e non solo, il black bloc trae ispirazione dal movimento degli autonomi tedeschi, delle cui modalità di protesta ne rappresenta l'evoluzione, sviluppatosi negli anni ottanta. Gli autonomi tedeschi, infatti, erano usi formare larghi blocchi durante le dimostrazioni in modo da garantire un certo grado di sicurezza contro gli attacchi della polizia e permettere allo stesso tempo una maggior libertà d'azione nelle strade. Sebbene se ne parlasse già nel 1988 in occasione delle proteste presso il Pentagono contro le guerre in America Centrale, i primi Black Bloc si concretizzarono nel 1992 in occasione delle proteste contro la Guerra nel Golfo in Washington, DC. Gli attivisti neri distrussero alcune finestre del Ministero del Tesoro e scrisse frasi di protesta ("graffiti") sui muri della Banca Mondiale. Sempre nel 1992, domenica 11 ottobre a San Francisco in occasione del Columbus Day (il cinquecentenario della scoperta dell'America), il Black Bloc partecipò alla protesta contro i "500 anni di genocidio" che si celano dietro la conquista americana. Più di 150 attivisti anarchici mascherati presero parte alla manifestazione unendosi all' American Indian Movement , alla coalizione di più gruppi denominata 500 years of Resistance (500 anni di Resistenza) e circa altri 5000 attivisti nell'intento di sabotare e distruggere il Columbus Day . Dopo l'occupazione di più di quattro ore del parco acquatico dove si sarebbe dovuta svolgere la celebrazione dello sbarco di Cristoforo Colombo in America, cominciò la "marcia di Resistenza" durante la quale il Black Bloc diede sfogo alla propria rabbia. "Questo gruppo di persone dall'aspetto inquietante prese possesso delle strade con gusto ! Alcune macchine vennero rovesciate, e alcune finestre distrutte. Immaginate che spettacolo: giovani furiosi, di varie etnie e del blocco, che sembravano un battaglione di Ninja impazziti che urlano canzoni e grida di battaglia, sventolando bandiere nere e africane, esponendo striscioni ("Fanculo Colombo", "Non celebreremo il Genocidio", "Stati Uniti fuori dal Nord America" giusto per nominarne solo alcuni), (.) le barricate della polizia vennero forzate; una delle loro macchine bruciata; alcune molotov vennero lanciate; una BMW distrutta; le moto dei poliziotti buttate a terra e danneggiate; i carri cerimoniali spogliati degli striscioni; furono lanciate bombe di vernice rossa; ovunque apparvero scritte contro Colombo; disturbati i dignitari; ribaltati i tavolini dei bar.
Un decisamente confuso plotone di poliziotti in tenuta anti sommossa bloccò la parata, non troppo sicuri di cosa stessero realmente bloccando." Dal 1999 gli attivisti neri diverranno una presenza sempre più visibile e numerosa (tra i 1500 e i 2000 anarchici marciarono come Black Bloc durante la manifestazione in sostegno di Mumia Abu-Jamal il 24 aprile a Philadelphia; il 30 novembre 1999 contro il World Trade Organisation vide il Black Bloc promotore di molte azioni e "shopping anarchici"; tra i 700 e i 1000 attivisti protestarono come Revolutionary Anti-Capitalist Bloc contro la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (IMF) a Washington D.C., il 16 e 17 aprile 2000; il primo maggio 2000 altre azioni avvennero a New York e Portland nell'Oregon; il primo agosto 2000 a Philadelphia contro il GOP Convention .) divenendo pratica costante anche nelle manifestazioni europee (Napoli, Atene, Nizza, Goteborg, Davos, Praga, Genova ecc). Il Black Bloc infatti non è né un gruppo né una organizzazione ma una tattica, per certi versi simile alla disobbedienza civile, una particolare forma di protesta, a metà strada fra guerriglia urbana e rivoluzione, messa in pratica da gruppi non gerarchici organizzati secondo affinità in piccoli nuclei, generalmente gruppi di amici, in modo da evitare infiltrati e garantire una più ampia realizzazione dei desideri individuali. "Ciò che ci ha reso forti (i dimostranti riuscirono ad interrompere per due giorni i lavori del WTO a Seattle, contribuendo al suo fallimento. Risultato che fu salutato con grande ottimismo da molti attivisiti) sono state la convinzione e la determinazione di andare là non in maniera passiva, rimanendo nelle strade a megafonare appellandosi a qualche signore potente o alla benevolenza della democrazia; si era andati là invece per impedire la conferenza e questa è stata una gran cosa per il movimento americano.
Altra cosa da sottolineare è la pratica organizzativa che grazie alla Rete di Azione Diretta ha ottenuto nel giro di una settimana un'azione realmente anarchica. Ci si era basati sulla divisione in gruppi di affinità, piccoli gruppetti di persone che si conoscevano e che avevano idee politiche simili, simpatie reciproche e desideri condivisi." Le azioni degli attivisti neri non si fermano al distruggere i simboli del potere in occasione delle manifestazioni. Tale pratica di confronto / scontro sconfina nel quotidiano influenzandone lo stile di vita in un contesto di azioni dirette di vario tipo quali quelle enunciate nei capitoli precedenti. "La maggior parte di noi sta studiando gli effetti dell'economia globale, dell'ingegneria genetica, estrazione di risorse, trasporti, condizioni di lavoro, eliminazione dell'autonomia dei popoli indigeni, diritti degli animali e degli umani ed abbiamo fatto iniziative su queste questioni per anni. Non siamo né poco informati né inesperti." Molti attivisti sono concordi nell'affermare che "nonostante la maggioranza degli anarchici non indosserebbero mai bandana neri e non attaccherebbero le vetrine dei McDonalds , siamo quasi tutti anarchici." Non tutti i movimenti anarchici adottano la tattica del Black Bloc ma solo coloro che sono ispirati profondamente dalla pratica dell'azione diretta. Lo stesso gruppo che partecipa ai disordini non si può definire esclusivamente anarchico, questo soprattutto in conseguenza del fatto che la loro "guerriglia" può essere fonte di ispirazione per altri manifestanti. Ispirazione, dialogo e scambio di esperienze sono fortemente ricercati dagli attivisti neri stessi: "l'occasione di comunicare tra lavoratori, anarchici e gruppi ambientalisti è aperta a tutti noi per apprendere, maturare e crescere più forti." Dialogo che però risulta difficile soprattutto con quelle frange del movimento antiglobalizzazione che fanno dell'immagine pubblica e della mediazione politica uno dei principi cardine della loro azione politica. Oltre a coloro che possono esserne influenzati in sede di manifestazione, anche tra gli attivisti neri vi è un certo disinteresse nel riconoscersi anarchici. Seguendo un atteggiamento comune nel DiY, si assiste ad un acceso impegno nei confronti dell'esplorazione, adozione e approfondimento della propria attitudine libertaria piuttosto che un effettivo interesse nelle definizioni.
... continua al par. 4.1.3
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