Bio: Andrey Kiritchenko

L'ucraino Andrey Kiritchenko è uno dei più influenti compositori degli ultimi dieci anni. Intorno a lui e alla sua seminale etichetta Nexsound si è creata una prospera scena elettronica di compositori dell'est, dove non esistono più frontiere in termini di linguaggio e di suono. La Nexsound inizia la sua attività nel 2001, e nel corso degli anni si è contraddistinta per la varietà della proposta, coinvolgendo acts e collettivi dediti a musica concreta, elettro-acustica, idm, noise, ambient, post-rock, sperimentazioni disparate e soprattutto sviluppando ulteriormente il termine glitch, basato ormai sulla contaminazione totale e la compenetrazione tra diverse realtà musicali. L'intelligenza della proposta sta anche nell'aver creato un catalogo sia di album tradizionali su disco, sia aprendo in Nexsound un filone netlabel, con altrettanto interessanti lavori scaricabili, anche in ambito live.

Kiritchenko, che lo ricordiamo è solamente trentenne, ha incarnato in sè stesso questo spirito conducendo un'attività prolifica che lo ho ha portato alla creazione di vari monikers e atti collaterali, nonchè collaborazioni con altre etichette o compositori, tra i più noti Kim Cascone.
Kiritchenko, pur essendo l'artigiano di un'avanguardia adatta potenzialmente a tutti, ha creato un linguaggio molto personale, che definirei paradossalmente sommesso e folkloristico allo stesso tempo, che ha come fulcro l'essere umano. Kiritchenko è tra gli artefici di una svolta elettronica che affonda fin nella metà del '900 in Subotnik e Cage, prendendo il bagaglio artificiale dei '90 e la tradizione descrittivo-musicale russa.

Il suo interesse principale è stato quello per l'idm, l'elettro-acustica, click & cuts e l'ambient minimale, passioni che compenetrandosi in ambito glitch proseguono tuttora, con cui ha firmato importanti dischi a suo nome, sulla scia del primo progetto SIDHARTHA. Spiccano 00.00 (A suite of the midnight) e DTO su Autoplate, i due importanti lavori sulla label Ad Noiseam "Kniga Skazok" e "Interplays, in between", le collaborazioni su Nexsound con Francisco Lopez "Mavje" e quella a quattro con Cascone, Kotra e Berthling in "Fourfold Symmetry",fino all'ep del 2005 "Scatterstars" su -N e l'ultimo "True Delusion" ancora su Nexsound. Naturalmente per essere precisi, vista la sua prosperità collaborativa e compositiva quasi di carattere nevrotico (eccessiva nonostante le doti), esistono altri suoi lavori su altre etichette, mp3 o guizzi estemporanei, ma non abbiamo qui intenti enciclopedici. Con Sidhartha, che possiamo definire quasi come una sua fase di "rodaggio" esistono una manciata di album di rmx ed ep fra il 1998 e il 2002, fra i quali ricordiamo almeno "Mouse Clicking".

In tutte queste opere, l'elettronica di Kiritchenko abbraccia il minimalismo che contraddistingue le nuove ricerche con un universo spazioso fatto di synth statici, distorsioni, fruscii, loops, saltuari strumenti tradizionali e facendo uso massiccio di microbeats. Quello che esce fuori è spesso una rappresentazione musicale pacata ma illbient, non ha impatto aggressivo ma a volte sa essere urticante e ripetitiva, fino ad un uso aggraziato del noise e della melodia e di strumenti campionati. L'elettronica di Kiritchenko non ha le caratteristiche avvolgenti che furono di Warp, nè i ricami ritmici minimali ossessivi di un Alva Noto o del break, nè pretese eccessive di inserimenti orchestrali o di classica moderna, ma tutto è sussurrato, avanza inesorabilmente fra click&cuts, elettro acustica e idm/electro scarnificata come un ultimo rantolo, quasi mai sopra le righe in un magnetismo sfuggente. Dà l'impressione di indagare l'interno delle cose, non solo la bellezza di facciata. Ma nonostante questo fuggire dallo stereotipo dell'hit elettronico a tutti i costi, la musica di Kiritchenko pur non avendo un'apparente bellezza formale tipica della grande elettronica d'ascolto o di altri innumerevoli gruppi e progetti fautori di elettronica contaminata, si fa amare dopo averla conosciuta a fondo.

Interessante ad esempio una sua collaborazione con Kotra e Kust, "Curious kitchen", consistente in tre brani senza titolo e che fa da perno fra l'elettronica e i suoi progetti di musica concreta di cui dopo accennerò. In questo disco, i tre incarnano perfettamente le istanze complementari delle varie influenze a cui Nexsound si rifà: Kust è un chitarrista d'avanguardia, mentre Kotra è dedito spesso al noise. Quello che viene fuori è un affresco psichedelico ma concreto, in cui si sentono anche alcune derive della Tzadik di John Zorn. Se Kust usa la chitarra come Arto Lindsay, i due dietro fanno un lavoro ambientale raffinatissimo e denso di sfumature droneggianti,a tratti compaiono percussioni metalliche z'eviane in una rappresentazione riuscita di stanza emozionale e disturbata alla Van Gogh. In un altro suo breve lavoro, "Second violin", Kiritchenko manipola gli archi di un pezzo di musicisti classici, in un rmx formante un fluido ambientale apocalittico screziato da vari effetti di disturbo. Nel suo famoso "Live at Unlrahang",del 2003, Kiritchenko si cala completamente nell'ambient-noise, con risultati invidiabili anche dai maestri del genere. In "DTO". collaborazione con i Moglass di Kust, gli strumenti tradizionali e in particolar modo la chitarra diventano spettri di sè stessi su un tappeto sonoro scricchiante e sfumato, in una session sconsolata di musicisti da Ghost Hotel, per poi il tutto diventare fumoso e vago, in un nuovo illbient di steppe, isbe desolate e binari ghiacciati.

Tutte queste derive stilistiche lo hanno portato inevitabilmente a creare alcuni progetti paralleli riguardanti musica concreta ed experimental ambient, i due principali sono NIHIL EST EXCELLENCE e il recente CRITIKAL. In NEX simbolico è un album del 2002, "Jacketed music", in cui Kiritchenko e altri collaboranti mettono in atto un'opera basata su strascichii di piedi, fruscii, strappi e rumori ambientali.Esemplare la prima traccia, in un andamento ritmico sbuffante che a un certo punto diventa persino perversamente ballabile in una trasposizione strascicante di drum'n'bass rallentata. Qualche svalvolatura piomba dall'alto come segnale acustico di pericolo,ma tutto avanza, sembrano i zombies di Romero. In CRITIKAL Kiritchenko abbandona la musica concreta vera e propria e si rituffa nella manipolazione analogico-digitale. Nel disco "State" offre forse una delle sue migliori realizzazioni in ambito illbient, ipnotico e su vari strati sonori,un ultimo passo prima del baratro. Nell'ep "Fukk god lets create" prosegue la crezione di atmosfere disturbate e malate, ma con il concretismo tipico di NEX e rimandi alla bozzettistica dei Noctunal Emissions.

Come si può notare da questi pochi esempi, lo spettro dell'attività di Kiritchenko è illimitato, fungendo da catalizzatore per tutta una scena, quella dell'est, che musicalmente ha dato nei secoli scorsi preziosi contributi avanguardistici nel campo della classica,e ha trovato nuovo slancio nella manipolazione elettronica.Queste strade sono diventate infinite, prendiamone almeno qualcuna..

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