CD Deaf Machine - Found noises (Raubbau, 2008)
Mikael Svensson, componente della vecchia guardia industriale scandinava coi Megaptera, a inizio 90s aveva dato vita al progetto Deaf Machine, di cui sopravvivevano alcuni brani apparsi su alcune compile e un vecchio split a tiratura limitatissima con Instant Cold Commando. Quel materiale trova nuova visibilità in questo disco, in cui Svensson mise in luce un lato industriale più analogico rispetto ai Megaptera, servendosi solo di un Korg, attrezzi casalinghi e spezzoni radio-televisivi. Il risultato è positivo, il primo gran bel pezzo, "Death Season", sembra uscito con le sue ridondanze orientali e battiti arcani da un Last Dominion Lost con Clear Stream Temple, mentre in "Noise destruction" e "Door to death" escono rispettivamente influenze alla Lustmord e Anenzephalia. Il sound è palesemente lo-fi, dopo parentesi dark-ambient, in "Silent intruder" si notano rimandi all'industrial di fine 70s, come in "Injection" in cui grezze pulsazioni e aspirapolvere fanno il paio con uso di synth alla SPK. La conclusiva "Final destination", è un aleggiare sintetico sfregiato da lievi disturbi e rintocchi in crescendo. Con le dovute cautele e rapporti coi piedi di piombo, in questo disco c'è praticamente tutta la storia dell'industrial vecchio stampo. Svensson non compete coi mostri sacri e a tratti è pure acerbo, però Found noises è un documento genuinamente illuminante di quel sound industriale che partendo da fine 70s trovò intorno ai primi 90s il suo culmine e punto d'arrivo. Difficilmente in seguito sarebbe stato così saggiamente polveroso.
Raubbau
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