Cd: This Morn'Omina "Les passages jumeaux: 25°~33°" (Ant-zen , 2006)
Nuovo capitolo della saga Nyan per Mika Goedrijk, in una ricerca di trascendenza ed estasi fisica e mentale che prosegue il discorso iniziato a suo tempo da Serpent Blanc e Serpent Rouge. "Les passages jumeaux" è un doppio disco dalle varie sfaccettature, una mescolenza tribale con gli stati di attesa ambientali, trampolini di lancio verso una nuovo stadio di preparazione psichica. Musicalmente TMO perfeziona quanto detto nei precedenti anni, la sua trance tribal-industriale connotata dalle percussioni del sempre presente Sal-Ocin, è sempre spiccatamente fatta per dancefloor alternativi, per menti ricettive in vena di orgasmi progressivi e costruzioni slegate dal solito approccio movimento-beat, è una musica fatta per un movimento pensante, un successivo stadio dell'immobilità contemplativa che si espleta con un trip sgargiante di armonie elaborate e ondivaghe come manti mossi dal vento orientale.
Così nel primo cd, se "tenet(s)of" è l'incipit trance dalla partenza meditativa che sembra uscito dalle sue altre releases, "ma/i/nomai" è una cavalcata techno-industriale impreziosita dal contributo ritmico di Asche, un pezzo-mattanza da scaletta centrale che si svolge ripetitivamente in stampo rave, con il lavoro di corollario frenetico di Goedrijk interrotto da una pausa prima del reprise definitivo che si scioglie dinnanzi a "taninim" e la sua trance eterea orientaleggiante alla quale contribuiscono le nostrane M.Arnone ed E.Di Matteo, uno dei pezzi più sensuali del disco, in linea con una ricerca della compenetrazione degli opposti. "Doublelionrouti" è il manifesto di questo pensiero, la strumentazione orientale arpeggiante si scontra con mood digitali e beats percussivo-industriali, una nuova forma ritmica industriale che avanza lenta, sotto il lavoro concettuale di Flint Glass. "naasseni", con il suo inizio di effluvi pacati da stagno vicino al tempio, è un comparire di tribù scomparse che escono fuori sinuose dalle gole delle montagne, fino ad una nuova carica, sacrifico ora un ragnetto invadente per rendere omaggio. "(the)world tree" con le sue lontane pulsazioni e similitudini di field-recordings accanto ad una industria abbandonata infestata da spiriti esplode poi al secondo minuto con quello che è il vero exploit tribale del disco, Empusae avanza deciso di percussione mentre TMO slabbra di elettronica metallica in risucchio e parte in appoggio con una trance indimenticabile, concedendosi due volte. Capolavoro. In "tsidii" le acque si calmano ma qualcosa rimane in agguato avanzando, le trame sintetiche poi improvvisamente si diradano fuori dalla foresta e finalmente si raggiunge la vetta stellata peruviana con lo sciamano in un arioso e profondo beats-ambient di classe sfociante poi nell'ultima traccia sospesa nello stato della conoscenza finale.
Il secondo breve cd, è lo stato di trascendenza in cui TMO si cala in un ambient esoterico caratterizzato anche da canti e mormorii lontani, in un primitivismo percussivo ben rappresentato come al solito da Sal-Ocin che poi cronologicamente avanza nel futuro, come nei meccanismi moderni di "Osain" e le rappresentazioni belliche di "agayu". Si tratta di un disco ipnotico ed omogeneo, non fatto per il dancefloor, ma piuttosto ha una funzione meditativa complementare.
"Les passages jumeaux" è in definitiva un'opera riuscitissima, che aldilà dei significati concettuali,è fatto nella prima parte per dancefloor "elastici" e disinibiti, nella seconda per mettersi giù a gambe incrociate, uno stile rodato che TMO in quest'ultima prova dimostra di padroneggiare tecnicamente e spiritualmente in maniera ormai perfetta.
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