CD: Herbst9 VS Z'ev - Through bleak landscapes (Loki, 2007)
L'ennesima collaborazione del percussionista industriale Z'ev porta dritta nel tempio dell'ambient industriale tedesco per antonomasia, quella Loki dove il duo Herbst9 (Land:fire) è di casa. Stefan Weisser è uno di quei performers in grado di dare a certi progetti oscuri quel sale che fa alzare vertiginosamente il tasso di sapore delle releases in cui è coinvolto. Through bleak landscapes, accompagnato da un bell'artwork di foto di interni di industrie messe a nudo con particolari clinici, finestroni sfondati battuti da una luce post-atomica e strutture assalite dalla ruggine è l'esemplificazione visiva dell'ottimo sound del trio, dove i droni e gli effetti di Herbst9 uniti ai clangori z'eviani trovano un cupo significato ritualistico e di culto per gli amanti di fabbriconi abbandonati. Questo viaggio possiede una grande eleganza formale di chi ha stoffa di altra categoria, l'ambient e le percussioni dal timbro vario si armonizzano perfettamente nelle dieci tracce che avanzano tra dilatazioni, risonanze e vorticosi aumenti di registro ritmico. Z'ev in tutti i brani spicca per la manipolazione della sua ferraglia, sia quando accompagna in lontananza l'ondivago strato sintetico disturbato (Steel vs Flesh) che nei due episodi "Maschinenkult",quando diventa un battito di pad violento e colmo di pathos sotterraneo, dove i Test Dept sembrano incontrare Lustmord. Dal canto loro, Herbst9 danno all'intero disco un'impalcatura così ferrea e stabile nella loro ispirazione, che in molti frangenti il disco raggiunge le vette espressive del miglior Archon Satani. E' avvertibile la sensazione di essere in un luogo chiuso ma senza tetto, dove agiscono gli agenti atmosferici, una claustrofobia apparente, un pulsare delle strutture di vita propria, arcano come il passeggiare per Praga, quando non sei tu a camminare ma è la città che ti segue. Questo è Through bleak landscapes, il passaggio verso una nuova forma di conoscenza del circostante, e se ascoltato in luoghi adatti, può diventare un disco più significativo di quanto già sia. Uno dei migliori masterpieces sfornati dalla Loki.
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