CD: Institution D.O.L. - Instructions for modern weakniks (Steinklang, 2007)

Fra le uscite da ricordare nel 2007, spicca l'ultimo disco del progetto austriaco di Barbie Blutig. L'industrial/power electronics di Institution D.O.L., pur conservando la violenza di impatto e naturalmente la sua carica concettuale critica verso il circostante, si articola in un percorso vario e strutturalmente disinibito, spesso "melodico", che approda in questo caso a un vero capolavoro, grazie anche ai contributi di vari performers d'eccezione, tra cui Gift di Operation Cleansweep, Control, Didi Bruckmayr, Max Presch e Wertham. Questi nomi, che messi assieme metterebbero sul chivalà i nostri timpani, offrono invece al disco corde vocali e sudore in maniera diversa dal solito noise industriale, in alcuni frangenti si procede fra limbi ambientali sospesi e rodenti (Luftschloss in flammen) o ritmici, come in "Sex beat", che sembra la trasposizione infernale di Peaches. "This is my life (e "afterlife")sono interpretate da Bruckmayr come cantautore di altri tempi, fra arpeggi sintetici, beats e screzi in progress.L'impressione è quella di avere a che fare a tratti con un "noise-pop", dove pop non sta lì come insulto, vedi anche gli ultimi Throbbing Gristle, nonostante non manchino i momenti più harsch come "The diseased mind". Particolare l'apertura e chiusura del disco, l'incipit è frutto di un altro combo, A Challege of Honour che apre il sipario alla sua epica maniera prima delle pulsazioni industriali, mentre compito di chiudere spetterà in "Benvenuto a questo addio" a un Wertham in versione da brivido Foresta di Ferro, una chitarra perduta fra sibili antiaerei e macerie. Completa il cd un bel video di "Just cause". Un disco bellissimo e di sostanza, che fa della power electronics industriale una potenziale materia plasmabile da idee infinite, in cui l'attitudine non passa solo per sferzate noise ma anche per impalcature più "musicali", e gusti personali a margine, la preferisco così. Un'opera toccante.


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