CRIMINAL JUSTICE BILL ACT - London Protest 1994
Recuperando una serie di fotografie scattate nel 1994 a Londra ricostruiamo questa marcia di protesta contro una legge inglese che ha costituito una minaccia per le libertà civili, di interesse per i temi qui trattati in quanto ha represso notevolmente lo stile di vita e la cultura nei free parties. Come spesso accade i governi sono incapaci di rispondere al bisogno di manifestare e affrontare situazioni sociali che sfuggono al loro controllo; il governo inglese si inventò un massiccio pacchetto repressivo, il "Criminal Justice Bill Act" (CJBA), inserendo un insieme di articoli che affrontano il tema dell'ordine pubblico. Furono specifici riferimenti per metter fuori legge ravers, travellers, squatter e tutti coloro che non conducevano stili di vita consoni all'elettorato di maggioranza, regolarmente addomesticato secondo il pensiero che la notte è fatta per dormire, la diversità è segnale di pericolo sociale e la musica può essere alla base di una grave forma di devianza sociale.
Nel 1994 due grosse manifestazioni hanno marciato per le vie di Londra, in mezzo a loro questi scatti fissavano quelle modalità di risposta tipicamente inglesi, con quel colore, estetica, un agire che anni di lotte radicali avevano consolidato e molto imitate in altri paesi occidentali.
Con la musica nel cuore, fu come un'enorme street parade; altre iniziative quali "Reclaim the Streets" , "Critical Mass", gli stessi "Rave parties" non sono stati altro che un bisogno di riappropriarsi del proprio presente, sottratto da logiche di dominio che si estendono dall'Economia Globale al più piccolo frammento della vita privata, rubato anche mediante l'azione invasiva di mezzi di informazione gridati e da spot pubblicitari del superfluo reso indispensabile. Una tappa delle risposte repressive della legislazione inglese, con precedenti nella metà degli anni '80 con il Public Order Act che poneva un duro colpo sul capo della cultura delle fiere e dei free festival inglesi cresciuti negli anni '70, culminati con l'incontro a Stonehenge nel 1984. Risposte che stroncavano un dialogo tra parti sociali, ricordando anche lo storico sciopero dei minatori inglesi, "Strike Miners".
Balzo temporale, è l'undici marzo 2006, siamo in Italia; una manifestazione antiproibizionista si ricollega a questa storia, tornano leggi repressive, tornano bisogni di avvicinare un elettorato raccolto con tecniche del rastrello, un altra legge di chi, incapace di comprendere, preferisce reprimere invece che pianificare il futuro di una società con progetti a lungo termine. Devono vincere perchè sanno che se così non fosse è meglio aver già pronte le valige, una giustizia e mezzi di informazione controllati o addomesticati potrebbero anche decidere diversamente dopo aver cambiato padrone.
Una manifestazione di persone senza età, alcune stravaganti, perchè le libertà civili non riguardano una banda giovanile, sono il futuro di ogni libero individuo.
Una manifestazione che si tinge di tutti i colori, la fantasia quando non ha confini ricorre ad ogni mezzo, incluso il RinkyDink Sound System a due ruote.
Le due Demo" contro il CJBA risalgono al 24 luglio e il 9 ottobre 1994, qui ripresa è la seconda manifestazione. Un fiume di persone, di varia estrazione politica o semplicemente appartenenti ad una cultura musicale che si vuole riappropriare degli spazi negati, si riversa nelle strade della capitale inglese, lungo le vie del Tamigi, lungo Marble Arch, come una visita guidata in massa, passando dai centri del potere e nelle principali mete turistiche per ricordare il diritto di esistere non solo negli spazi e nei momenti consentiti.
Tra i contenuti più celebri del CJBA, contenente anche misure di repressione del crimine vero e proprio, si sottolineano il paragrafo 5 relativo alle misure contro lo sconfinamento collettivo o danno alla terra, il 61, che impone il divieto ai mezzi di risiedere in una zona in numero superiore a 6, il 62 che autorizza alla rimozione dei mezzi in divieto, fino alla facoltà di una loro demolizione; erano obiettivi mirati che colpivano duramente la cultura dei travellers, i quali si potevano ritrovare immediatamente senza nemmeno una casa. Altri articoli sono rivolti gli occupanti di case abbandonate.
Altrettanto significativi e "storici" altri paragrafi relativi alla cultura Rave, tesi a stroncare la cultura cresciuta dalla fine degli anni '80 attorno alle feste a base di Acid House e Techno, al culmine con il rave di Castlemorton del 1992; la responsabilità fu attribuita all'insensato par. 63 che metteva al bando quella ".... musica che comprende suoni caratterizzati per intero, o in modo predominante, da una serie di battute ripetitive".
Con una presenza massiccia del Socialist Workers Party e Liberty, un'organizzazione per libertà civili e diritti umani, fino ai movimenti più radicali dell'underground, hanno gridato a lungo "Kill, kill, kill, the Criminal Justice Bill". Quelle dimostrazioni portarono a scontri con la polizia, con manifestanti che si fecero beffe della polizia a cavallo, con cacce all'uomo all'interno di Hyde Park, senza avere la meglio. La sera, quando il numero dei manifestanti diminuì, le cariche furono più pesanti.
La dura risposta del governo con il CJBA può essere posta in relazione con l'uso massiccio di droghe nei free parties, comunque senza precedenti essendo esistite altre sottoculture che non erano certo immuni a questi episodi, dimostrando una incapacità nell'affrontare problematiche sociali a lungo termine, ovvero mediante soluzioni tampone repressive ed allargate all'intera collettività.
Una grande Street Parade con molta musica, preferibilmente Techno, Reggae, molti sound system montati sugli automezzi.
Discograficamente parlando, gli Autechre presero a cuore la questione nell'EP "Anti", del 1994, e polemicamente attaccarono un adesivo sul 12" recante la dicitura: " "Warning: Lost and Djarum contain repetitive beats. We advise you not to play these tracks if the Criminal Justice Bill becomes law. Flutter has been programmed in such a way that no bars contain identical beats and can therefore be played at 45 or 33 revolutions under the proposed law. However we advise DJs to have a lawyer and musicologist present at all times to confirm the non-repetitive nature of the music in the event of police harrassment. Important: By breaking this seal, you accept full responsibilty for any consequential action resulting from the product's use, as playing the music contained within these recordings may be interpreted as oppostion to the Criminal Justice and Public Order Bill."
Anche una versione del mix 12" di Orbital "Are we here?", del 1994, riportava una traccia dal titolo "Criminal Justice Bill" di quattro minuti di silenzio.
La conclusione con il riposo ad Hyde Park e Trafalgar Square
Tra le prime reazioni al CJBA ci fu quella di gruppi underground radicale tra i quali Advance party, poi si inserì nella scena anche il Socialist Workers party. Una vasta rappresentanza della cultura del Do-it-yourself, di lunga tradizione in Inghilterra. In effetti, per quanto fosse costituito da leggi liberticide, il CJBA ha permesso alle controculture inglesi di trovare un terreno comune di lotta, favorendo la politicizzazione dell'ambiente rave, rinvigorendo, seppur con presupposti teorici e motivazioni diverse, comunità e generazioni in modo allargato. Non è mia intenzione approfondire gli emendamenti successivi del CJBA in Inghilterra. Per nostra fortuna un simile pacchetto di leggi in Italia nessuno si è sognato di promuoverlo; e se fosse, nel cassetto di qualche Ministro, in attesa di un risultato a lui favorevole delle prossime elezioni?
Altra conseguenza positiva, suo malgrado, del CJBA è stato il notevole sviluppo del circuito di clubs presenti in Inghilterra, certo diversi dai free parties ma comunque parte di una vasta diffusione della musica elettronica.
Non ci si deve certo augurare che in Italia un ritorno allo stare insieme per far valere i propri diritti richieda l'entrata in vigore di un simile Testo sulla Sicurezza, certo è che il risultato di aver dato vita in Inghilterra a una simile risposta ci fa provare un poco di invidia. Dal CJBA si è levata la risposta di Freedom Network, Exodus, Arts labs, Justice, e United Systems, nati dai già citati Advance Party, a loro volta derivanti dalla rete Spiral Tribe, manifesto della cultura rave inglese.
Altre informazioni e foto presso:
One eye on the road : sito di Alan Lodge, con interessanti articoli sul tema e fotografie
Urban 75: sito con molte foto relative a manifestazioni di protesta e parties inglesi, dal 1985.
Weekly SchNews: pubblicazione inglese relativa a parties e manifestazioni di protesta, edita dal gruppo di protesta Justice
Documenti:
Testo del CJBA (pdf o html)
Note per interpretazione del CJBA dell'House of Commons
La consultazione di "Atti insensati di bellezza", di George Mccay, edito dalla Shake edizioni, si è rivelato utile per alcuni spunti nel testo.